Incontrando i giornalisti alla conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi prima della pausa estiva, il premier Giuseppe Conte ha riassunto i prossimi passi del governo a partire da settembre, toccando diversi temi, dalla manovra al reddito di cittadinanza, dai migranti alle grandi opere.

LA MANOVRA - In primo piano la prossima manovra, che secondo le parole del primo ministro sarà "seria, rigorosa, coraggiosa. Sarà accompagnata da riforme strutturali, in cui noi riponiamo molta fiducia perché siamo convinti che la leva per la crescita economica e lo sviluppo sociale saranno le riforme".

Idee che l'Italia è pronta a difendere anche a Bruxelles, che sarebbe già a conoscenza degli obiettivi strategici dell'esecutivo italiano: "Abbiamo già parlato dei temi economici, anticipato le nostre linee ma non ho mai chiesto una concessione o un trattamento di favore. Ci presenteremo a testa alta, con un progetto ragionevole. Saremo molto seri, molto duri, ma né irragionevoli né scriteriati".

Cuore della manovra i provvedimenti chiave voluti da Lega e Movimento 5 Stelle, ovvero riforma fiscale (flat tax) e reddito di cittadinanza.

Su questo punto ha precisato: "Il nostro sarà un pacchetto integrale, però bisogna essere realisti, non significa che a settembre realizzeremo tutte queste riforme".

Sul tema delle risorse da stanziare per questi due provvedimenti, "il governo del cambiamento non può inventare gli strumenti di una manovra: le risorse sono ricavate da un’attenta opera di ricognizione degli investimenti attualmente programmati e delle spese. Non andremo a toccare settori strategici come sanità, scuola, ricerca perché assicurano una prospettiva di sviluppo. Una fonte di risorse sarà un riordino delle tax expenditure, le agevolazioni, anche con una ridefinizione molto organica di queste agevolazioni", ha detto ancora Conte.

I MIGRANTI - Al centro dell'incontro con i giornalisti anche il tema dei migranti.

"Credo che sulle migrazioni i dati parlino per noi: abbiamo ridotto gli sbarchi, ci sono statistiche che siamo tra 80 e 85 per cento di sbarchi in meno. È un risultato positivo nella misura in cui significa meno rischi per i migranti, nell'attraversamento del Mediterraneo con navi che non erano di crociera, di prima classe", ha affermato Conte.

"Fin qui possiamo dirci sufficientemente orgogliosi di aver cambiato questa politica evitando che il Mediterraneo divenisse il cimitero dei migranti senza nome. In più abbiamo imposto un cambiamento anche in Europa", ha rivendicato ancora il premier, facendo riferimento in particolare al vertice di Bruxelles dello scorso giugno.

Connesso all'argomento, il tema delle relazioni internazionali con la Libia, Paese da cui partono molti dei barconi diretti alle coste italiane: "Non abbiamo espresso pretese egemoniche o mire espansionistiche, ma la necessità di garantire interessi nazionali e riteniamo, per vocazioni storiche, di poter garantire anche agli altri partner a tutti gli 'stakeholders' interessati dal Mediterraneo di garantire una funzione di equilibrio".

LA TAV - Conte è intervenuto infine su un altro nodo spinoso per il governo, che riguarda i progetti della linea ferroviaria dell'alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione (la Tav) e del gasdotto Tap, che potrebbe portare in Italia (con hub in provincia di Lecce) il gas proveniente dall'Azerbaijan.

Grandi opere che vedono il governo spaccato, tra favorevoli (la Lega e il suo segretario Matteo Salvini) e contrari (alcuni esponenti del M5S, tra cui il ministro per il Sud Barbara Lezzi e quello per le Infrastrutture Danilo Toninelli).

A proposito della Tav, Conte ha dichiarato che si tratta di "un argomento all'ordine del giorno nell'agenda del governo: è alla nostra attenzione e come anticipato dal ministro Danilo Toninelli stiamo esaminando tutti gli aspetti in termini di costi e benefici, con l'impegno a una revisione integrale su questo punto. Capisco che vogliate ogni giorno risposte 'Tav sì o no' e i ministri esprimono le loro posizioni. Ma all'esito di questa verifica, trarremo le nostre decisioni. La sintesi la faremo tra un pò in termini risolutivi, in Consiglio dei ministri".

(Unioneonline/F)

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