"Ho dato le dimissioni da parlamentare, torno ad essere un comune cittadino. Ecco la lettera inviata al Presidente della Camera On. Roberto Fico". Così, sulla sua pagina Facebook, Andrea Mura, lo skipper sardo finito nella bufera per le sua assenze dall'Aula ed espulso dal Movimento Cinque Stelle.

"Con questa lettera - scrive rivolto a Fico - presento le mie dimissioni da membro della Camera. È stato per me un grande onore essere eletto per rappresentare i cittadini nella Camera dei Deputati da Lei autorevolmente presieduta. Ho sempre ritenuto che stare in Parlamento non possa essere solo un onore o un privilegio, ma un dovere di servizio, per partecipare attivamente e legiferare. Ho assunto e portato avanti il mandato di parlamentare con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni repubblicane. Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera. In totale sono mancato a 7 sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia".

"Ciò nondimeno - aggiunge - sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione. Sono stato espulso dal mio gruppo parlamentare senza essere nemmeno convocato, senza poter replicare alle accuse infamanti che mi sono state rivolte".

La lettera
La lettera
La lettera

"Alla luce di tutto quello che è accaduto - conclude - non ha alcun senso restare in quest'aula, senza poter incidere, senza poter portare avanti il progetto per cui sono stato eletto dai cittadini che mi hanno votato. Torno ad essere un cittadino comune, come sono sempre stato. Torno nel mio mondo, allo sport e al mare, dove ci sono i valori a cui mi sono sempre ispirato: l'impegno, il sacrificio e - da buon sardo - la parola data. Continuerò le mie battaglie per la difesa del mare e dell'ambiente fuori del Parlamento".

Nel collegio uninominale di Cagliari in cui era stato eletto si dovrà quindi tornare alle urne.

Cristina Cossu

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