"Il Movimento ha usato la mia popolarità di sportivo e di velista internazionale per vincere la campagna elettorale contro un avversario fortissimo: l'ex governatore della Sardegna Cappellacci di Forza Italia".

Il velista sardo e deputato Andrea Mura torna ad attaccare il Movimento che lo ha portato a Montecitorio e che lo ha espulso ieri dopo che su di lui si è scatenata una bufera politica. Il suo motto, "fare politica in barca", è stato duramente criticato, in primis da Cappellacci, ma anche dallo stesso Pd.

"Mura - aveva attaccato Cappellacci - è il testimonial della casta 5 Stelle. Dice che lui ha altro da fare e sta comodamente sulla barca".

"A fronte di un’accusa gravissima e totalmente falsa dello stesso Cappellacci - si è difeso Mura -, il Movimento non solo non mi ha difeso ma non mi ha nemmeno consultato, scaricandomi in meno di due ore".

"Ho assunto e portato avanti il mandato di parlamentare - prosegue - con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni. Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera. Sono mancato ad alcune sedute per lavorare sul territorio. Ad esempio, per risolvere i problemi burocratici che hanno bloccato l’apertura della base nautica di Cagliari, scelta da Luna Rossa per la prossima sfida di Coppa America. Un evento importantissimo, non solo per lo sport ma per l’economia italiana e della Sardegna".

"E voglio smentire un’altra fake news: la mia barca è ferma a Cagliari da settembre scorso, tutti lo possono verificare. Lo sport e il mare - conclude - mi hanno insegnato la lealtà, l’impegno e il sacrificio. Questi sono i valori a cui mi sono sempre ispirato, purtroppo non sono i valori di tutti".

(Unioneonline/D)

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