Scontro a distanza tra Matteo Salvini e Roberto Fico sul tema dei migranti, e Luigi Di Maio prende le parti del leader del Carroccio, gelando il presidente della Camera pentastellato.

Mentre il ministro Salvini plaude al lavoro di Giuseppe Conte al Consiglio europeo, ribadendo di voler chiudere i porti italiani alle Ong - "Un discorso chiuso, loro non sono più legittimate" - il presidente della Camera si dice contrario al divieto di attracco.

"Quando si parla di Ong - ha detto Fico dopo la sua visita nell'hotspot di Pozzallo, nel Ragusano - bisogna capire cosa si vuole intendere. Fanno un lavoro straordinario. L'inchiesta di Palermo è archiviata, l'inchiesta di Catania da un anno non cava un ragno dal buco. Le Ong nel Mediterraneo hanno salvato i migranti. A Pozzallo hanno fatto un lavoro straordinario".

"Io i porti non li chiuderei - ha concluso -. Come terza carica dello Stato dico che bisogna essere solidale con chi emigra, che sono storie drammatiche che toccano il cuore".

Sulla vicenda interviene anche il leader pentastellato Luigi Di Maio, che prende le parti del collega ministro e gela il compagno di partito: "Rispetto le posizioni del presidente della Camera, ma la linea del governo è diversa e Fico parla a titolo personale. Il governo resta compatto, i porti sono stati chiusi alle sole ong che non rispettano le regole".

SALVINI: "CONTE È STATO BRAVO" - "Le navi straniere finanziate in maniera occulta da potenze straniere in Italia non toccheranno più terra", sostiene invece il vicepremier, che ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera.

"Nessuno deve interferire con il lavoro della Guardia costiera libica. E infatti Malta chiude e l'Italia ha già chiuso i suoi porti. Anzi, abbiamo chiuso per gli attracchi di queste navi anche quando non portano migranti".

Al Consiglio europeo, ha aggiunto, "l'obiettivo era anche cambiare Dublino, ma il fatto di avere messo nero su bianco che chi viene salvato nelle acque maltesi o italiane non necessariamente finirà in Italia è un qualcosa che ci aiuterà non poco. Il premier Conte? È stato bravo, ma siamo a metà dell'opera".

"Il fatto è che Macron continua a provocare. È presidente della Repubblica e io credo dovrebbe dialogare. Anche perché lui è quello buono, io il cattivo. Strano, visto che lui è quello che ha blindato Ventimiglia persino per i lavoratori italiani e ha accolto 600 migranti sui 9.000 che avrebbe dovuto. Lo fa perché in patria è già ai minimi storici. Non era stato eletto per vietare i telefonini in classe: è giusto, certo. Ma i francesi credo puntassero ad altro".

Intanto, annuncia, prossimo appuntamento a Innsbruck il 12 luglio per la prima riunione dei ministri dell'Interno. "E lì, vedremo di ampliare ulteriormente il nostro peso e le nostre alleanze. Se ti rispettano, ti ascoltano. Se no, ti ignorano. Come dimostrano tutte le direttive di questi anni, dannosissime per l'Italia".

(Unioneonline/D)

CONTE E L'ITALIA "PREPOTENTE":

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