Riformare il sistema di Dublino, è questo l'obiettivo dell'Italia sul tema dei migranti.

Lo ha detto Giuseppe Conte, a margine della riunione dei leader Ue a Bruxelles, che ha visto seduti allo stesso tavolo i leader di 16 Paesi europei, tra cui Francia, Germania, Malta e Spagna.

Lo scopo, cercare di allentare le tensioni in materia di migrazioni in vista del Consiglio Europeo della prossima settimana.

"Siamo qui - le parole del premier - per presentare la proposta italiana, completamente nuova, basata su un nuovo paradigma di risoluzione dei problemi della migrazione: si chiama European Multilevel Strategy for Migration. È articolata in sei premesse e dieci obiettivi: è mirata a proporre una puntuale politica di gestione e di regolazione dei flussi migratori, che sia realmente efficace e sostenibile".

I 10 PUNTI - Dieci i punti elaborati dal governo, che comprendono, tra gli altri, la richiesta di istituire "centri di protezione" nei diversi Paesi dell'Unione per alleviare il sovraffolamento nelle strutture italiane e altri centri di accoglienza nei Paesi di transito in Africa; più aiuti per i Paesi africani che combattono la tratta di esseri umani; sanzioni finanziarie per i paesi membri dell'Ue che non accettano le quote di rifugiati; e anche una maggiore condivisione degli oneri della gestione degli arrivi.

Questo perché, si legge nel documento, "chiunque sbarchi in Italia, sbarca in Europa".

Ancora, per l'Italia, la priorità dell'Ue dovrebbe essere "arginare" l'arrivo di migranti, non regolare i movimenti dei migranti "secondari" attraverso i confini interni.

Secondo l'esecutivo di Roma, infatti, con "nuove regole" gli spostamenti nell'Unione diventerebbero marginali.

Altro punto della proposta italiana è il superamento del regolamento di Dublino. Infine: i centri di protezione, necessari in diversi Paesi europei per salvaguardare i diritti di chi arriva e per evitare problemi di ordine pubblico e sovraffollamento".

FRANCIA E SPAGNA - Ma restano comunque le distanze sul tema dei ricollocamenti e degli hotspot in Italia, con il presidente Emmanuel Macron che, appoggiato dal premier spagnolo Pedro Sanchez, proporrà che i centri di protezione per l'esame delle richieste d'asilo siano nei Paesi di primo approdo. Come il nostro Paese.

Una possibilità che Roma neanche prende in considerazione e rispedisce al mittente: "Vorrebbe dire 'Italia pensaci tu'. Non esiste", sbotta Di Maio. "Conte - le parole di Salvini - ha il mandato di dire sì o no, di partecipare oppure alzarsi e sparire. Lui ha le mani libere, anche di dire di no".

I Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) hanno boicottato in massa il vertice, liquidandolo con un "Non siamo interessati".

(Unioneonline/D-l.f.)

LA POLEMICA TRA MACRON E DI MAIO:

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