"Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos".

Matteo Salvini annuncia, dai microfoni di Telelombardia la sua prossima battaglia da ministro dell'Interno.

Quella riguardante, appunto, i campi nomadi abusivi.

"Serve - ha spiegato il leader della Lega - una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti", attraverso "quello che un tempo che fu definito il censimento".

"Facciamo un'anagrafe, una fotografia della situazione - ha aggiunto Salvini - e se gli stranieri irregolari andranno espulsi mediante accordi fra gli Stati, i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa".

Il ministro dell'Interno ha poi voluto precisare il suo pensiero. "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno - ha detto - nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei".

Precisazione che è piaciuta al vicepremier Luigi Di Maio: "Mi fa piacere che il ministro Salvini abbia smentito questa idea di schedatura, che sarebbe stata incostituzionale".

LE POLEMICHE - Ma le parole di Salvini hanno comunque scatenato un codazzo di reazioni politiche, tra chi si è schierato contro e chi a favore. Molti più i primi che i secondi, a dire il vero.

A ricordare a Salvini che la maggioranza dei rom sono cittadini comunitari è stato Nicola Fratoianni di LeU: "La maggioranza dei rom sono cittadini comunitari. Quindi sarebbe come schedare i francesi presenti nel nostro Paese. Io proporrei il censimento dei razzisti e degli imbecilli in questo Paese: la tessera numero 1 saprei a chi darla...".

"Il censimento per razza - gli fa eco Emanuele Fiano, deputato dem - non possiamo permetterlo. In questo Paese lo abbiamo già avuto e allora c'era di mezzo anche la mia famiglia. Le persone si possono dividere per le loro condotte, per il loro comportamento, per le loro scelte, non per la loro nascita. Non è andata a finire bene, 80 anni fa, non riprovateci".

Un'iniziativa, quella proposta dal leader della Lega, risultata indigesta pure per Paolo Gentiloni. Così l'ex premier: "Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo".

Reazioni positive sono arrivate, invece, dal centrodestra. "Bene il censimento", ha detto la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

"Censire non vuol dire marchiare", ha voluto precisare (a seguito della bufera alzatasi dal centro-sinistra), il capogruppo di Forza Italia a Bruxelles, Elisabetta Gardini.

(Unioneonline/l.f.-DC)

SALVINI, LINEA DURA SUI MIGRANTI:

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