Sono al vaglio degli uffici dell'Europarlamento le spese presentate dall'Enl (Europa delle Nazioni e delle Libertà), il gruppo di cui fanno parte 36 deputati tra cui Matteo Salvini, l'olandese Geert Wilders e Marine Le Pen.

Gli eurodeputati potrebbero dover rimborsare oltre 427mila euro - 38.889 euro di spese non sufficientemente giustificate e 388.278 euro di spese in violazione delle regole relative agli appalti pubblici -, versati dal Parlamento europeo per coprire i costi operativi.

Il Bureau, a cui spetta la decisione definitiva sull'ammontare da restituire, in un incontro a porte chiuse che si è tenuto lunedì sera ha deciso di dare loro un'ultima possibilità di giustificarsi formulando "dichiarazioni scritte".

Tra le spese - che ha spulciato il settimanale francese Le Canard Enchainé - una cena di Natale per 140 persone con conto complessivo di oltre 13.500 euro, un centinaio di regali da più di 100 euro, e circa 230 bottiglie di champagne, sei delle quali di un valore di oltre 81 euro.

E si parla anche di una presunta cena tra Marine Le Pen e Matteo Salvini a Parigi al ristorante Pavillon Ledoyen, vicino agli Champs-Élysées, motivata con ragioni di "diplomazia", in cui avrebbero pagato 401 euro a persona, e di un pasto con degli "industriali" nel ristorante parigino L'Ambroisie, da 449 euro a testa.

La revisione, condotta dalla commissione, è relativa ai conti del 2016.

LA SMENTITA DELLA LEGA - Intanto il Carroccio smentisce il proprio coinvolgimento: "Sulle presunte cene rimborsate dal gruppo Enl - scrive in una nota - si precisa che, al contrario da quanto riportato da alcuni giornali, Matteo Salvini non vi ha mai partecipato né a Parigi, né altrove. Stesso discorso per gli altri parlamentari e componenti dello staff della Lega. Nessun eletto della Lega, né alcun componente dello staff, sono coinvolti e citati nelle contestazioni relative ai budget del Parlamento europeo".

(Unioneonline/D)

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