Sempre schivo, misurato e di poche parole. Più incline a farsi da parte che a mettersi al centro dell'attenzione, Sergio Mattarella da ieri sera è il protagonista assoluto della vita politica italiana.

E non poteva essere altrimenti, visto il discorso duro, schietto ed esplicito pronunciato dopo il fallimento del premier incaricato Conte, un discorso che gli ha messo contro gli urlatori di professione e i sovranisti che chiedono l'impeachment con compagnie al seguito.

E quando parliamo di compagnie ci riferiamo ai leoni da tastiera che pensano che sui social sia tutto concesso, persino augurare o minacciare la morte al presidente della Repubblica.

Tanti gli insulti e tante, troppe le minacce subite dal Capo dello Stato. La più infame gli augura di fare la fine del fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia assassinato da Cosa Nostra nel 1980: "Dovremmo fargli fare la fine del pezzo di m... del fratello".

E non è l'unica a fare riferimento al fratello del presidente della Repubblica e alle tragiche circostanze in cui è stato ucciso.

La polizia postale ha avviato un attento monitoraggio sul web con l'obiettivo di segnalare all'autorità giudiziaria tutte quelle frasi contro Mattarella che si potrebbero configurare come reati perseguibili d'ufficio.

C'è poi il caso di alcuni sindaci leghisti della Brianza che hanno tolto dai loro uffici il ritratto del presidente per sostituirlo con una statua di Alberto da Giussano: "I nostri sindaci rispondono al popolo che li ha eletti. Mattarella a chi risponde?", ha scritto su Facebook il coordinatore provinciale della Lega Andrea Villa.

Insulti, minacce, ma anche tanta solidarietà, direttamente proporzionale alla violenza verbale che Di Maio e Salvini hanno scatenato contro il presidente della Repubblica.

Una petizione su Internet a favore del Capo dello Stato ha raggiunto quota 75mila firme, il centralino del Quirinale - dicono - è stato inondato di messaggi di solidarietà. Solidarietà che arriva - scontata - anche da parte del Pd e dei sindacati.

(Unioneonline/L)

IL DISCORSO DI MATTARELLA:

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