Il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato per la formazione del nuovo governo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Ho profuso il massimo sforzo - ha detto Conte alla stampa - il massimo impegno e lavorato in un clima di collaborazione con gli esponenti di M5S e Lega. Ringrazio il presidente della Repubblica, Luigi Di Maio e Matteo Salvini per aver indicato il mio nome per la formazione del governo del cambiamento".

Il principale nodo è rimasto quello del ministero dell'Economia.

Sul nome di Paolo Savona, indicato dalla Lega e non inviso ai 5 Stelle, si è infatti complicato il lavoro del premier incaricato.

Il no posto dal Quirinale sull'economista sardo è rimasto in piedi: per il Colle non esiste alcun veto, semmai un "irrigidimento" delle forze politiche sulla squadra di governo.

Un braccio di ferro che, secondo fonti M5S, "ha fatto saltare tutto". Per Matteo Salvini, al Congresso regionale della Lega a Terni, "bisogna tornare al voto".

PRECEDENTE INUSUALE - Oggi pomeriggio i due leader, prima Salvini - ancora non è chiaro se di persona o per telefono - e poi Di Maio, che invece è salito al Quirinale, hanno avuto un colloquio col presidente della Repubblica.

Secondo quanto si apprende, durante gli incontri entrambi i leader hanno sostenuto l'indicazione dell'economista sgradito al Colle al ministero di Via XX Settembre.

Nella casistica non esiste un precedente simile.

(Unioneonline/s.a.-D)

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