Sergio Mattarella prende tempo, prima di dare il via libera alla formazione del governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio su cui Movimento 5 Stelle e Lega hanno trovato la quadra dopo la stipula del "contratto" per dare al Paese un nuovo esecutivo in grado di superare lo stallo politico generatosi dopo le elezioni dello scorso 4 marzo.

Il Capo dello Stato, infatti, ha ricevuto oggi il presidente della Camera Roberto Fico, che è andato via dopo 25 minuti senza rilasciare dichiarazioni, e la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati per un confronto sulle prossime mosse.

L'ok al tentativo di Conte di ottenere la fiducia del Parlamento sembra scontato, ma il Colle è intenzionato a riflettere, e a far riflettere, sui nodi che preoccupano i mercati e gli alleati europei.

Ovvero: le posizioni euroscettiche usate in campagna elettorale sia da M5S che da Salvini (e comparse in una bozza del contratto, con tanto di ipotesi di referendum sull'uscita dall'Euro) e gli annunci delle ultime ore sullo stop alle grandi opere già cantierizzate da tempo, a cominciare dalla Tav.

In questo contesto, appurato il premier, non si ferma comunque il totoministri.

I nomi che girano sono quelli del cagliaritano Paolo Savona per l'Economia, di Giulia Bongiorno per la Giustizia, di Roberto Calderoli per i Rapporti con il Parlamento, di Gian Marco Centinaio per il Turismo, Simona Bordonali per la Famiglia e Danilo Toninelli per le Riforme.

Ancora: Sergio Costa all'Ambiente, Salvatore Giuliano all'Istruzione - entrambi vicini alle posizioni grilline - e resta in pole per un dicastero o una poltrona da sottosegretario anche Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini.

Quest'ultimo, non è un mistero, vorrebbe ottenere pieni poteri al Viminale.

Per Di Maio si profilerebbe, invece, la delega al Lavoro.

(Unioneonline/l.f.)

CONTE, IL CV DIVENTA UN CASO:

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