Scricchiola la compattezza della coalizione di centrodestra.

A meno di 10 giorni dalla seduta di insediamento dei nuovi eletti in Parlamento dopo le elezioni del 4 marzo, Lega e Forza Italia non sembrano essere in sintonia sulle alleanze necessarie, in mancanza di maggioranza certa, a formare il prossimo governo.

Oggi ha parlato innanzitutto Matteo Salvini, secondo cui "per il governo, escluso il Pd, tutto è possibile". Una mano tesa al Movimento 5 Stelle e una chiusura netta ai democratici, quella del leader della Lega, che in serata ha anche telefonato a Luigi Di Maio per un primo confronto sui nomi da proporre per la presidenza di Camera e Senato. I due hanno anche fissato un faccia a faccia, che dovrebbe tenersi mercoledì 21 marzo.

BERLUSCONI - Di diverso, molto diverso, tenore lo scenario dipinto da Silvio Berlusconi.

"Io avrei aperto a un governo con i 5 stelle? Sì, ho aperto le porte per cacciarli fuori", ha commentato il leader azzurro, con il suo consueto stile umoristico.

Lo stesso Berlusconi ha poi posto un preciso veto a un eventuale ammiccamento dei salviniani ai pentastellati, spiegando: "Moltissimi deputati della Lega sono eletti anche con i voti di Forza Italia, di Fratelli d'Italia e di Noi per l'Italia, quindi hanno un vincolo con gli elettori".

Più facile dunque "un governo di centrodestra con il Pd che appoggia singoli provvedimenti".

Ipotesi che Lorenzo Guerini, coordinatore dem, ha però bollato come "fantapolitica".

Insomma, tutto e il contrario di tutto.

"INTERLOCUZIONI" - Dal canto suo, Luigi Di Maio ha affidato a Giulia Grillo e Danilo Toninelli (che dovrebbero assumere, a Camere insediate, il ruolo di capogruppo) il compito di sondare il terreno del confronto.

"È stato dato loro mandato per le interlocuzioni con le altre forze politiche", fanno sapere i pentastellati.

Ma, avendo il Pd già annunciato l'intenzione di stare all’opposizione e alla luce del niet opposto ai grillini dal leader forzista, i margini di manovra del Movimento sembrano essere indirizzati verso un'unica possibilità: un patto con la Lega su punti in comune del programma elettorale.

(Unioneonline/l.f.)

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