Sfida a distanza tra i due vincitori delle elezioni. Se Luigi Di Maio rivendica il diritto a governare dal suo blog, Matteo Salvini fa la stessa cosa da Milano, intervenendo alla Scuola di politica della Lega.

"Si parte dalla coalizione di centrodestra che ha preso più voti: quello è il programma, si può discutere e arricchire, ma da lì si parte. Dall'abolizione della legge Fornero, dall'abbassamento delle tasse e dallo stop a una immigrazione incontrollata", ha dichiarato il leader leghista, che chiude a quelli che definisce governi "strani".

"Non smanio per fare il presidente del Consiglio, sono a disposizione. Se ci sono i numeri, le condizioni, un programma da seguire come la Bibbia, io ci sono. Se bisogna inventarsi pateracchi o minestroni non sono assolutamente a disposizione", ha aggiunto, precisando che il programma della Lega, la sua "Bibbia", è a disposizione dell'intero Parlamento.

Se il leghista e il pentastellato rivendicano entrambi il diritto al governo del Paese, sono pronti a mettersi d'accordo sulle presidenze di Camera e Senato: "Ci sono due forze politiche che hanno vinto le elezioni, non penso sia tanto difficile intuire con chi si ragiona per le due presidenze".

Circolano, per la Lega, i nomi di Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli per il Senato, ma Salvini non conferma e non smentisce: "Abbiamo 183 parlamentari", si è limitato a dire, per poi precisare che non sarà certo lui il presidente del Senato. "Gli italiani non mi hanno votato per quello, mi hanno votato per cambiare il Paese".

Poi, per scaldare un po' i supporter, l'attacco a Fabio Fazio: "Mi sono tolto una piccola soddisfazione, stasera dopo le elezioni ero stato invitato in trasmissione da Fazio. Ho detto 'no grazie, faccio altro'. Mandiamo un bacione a Fazio e alla Littizzetto, tanto a loro non mancano i grandi ospiti".

(Unioneonline/L)
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