Dopo la bocciatura del referendum, a gennaio, da parte dell’Ufficio regionale, il Comitato per il riconoscimento dello stato di Insularità della Sardegna non lascia, ma anzi raddoppia.

L'obiettivo è quello di non rinunciare alla battaglia (sostenuta, tra l'altro, dalle firme di 92mila sardi), ampliando l'iniziativa a livello nazionale per arrivare all'inserimento del principio di insularità nella Costituzione.

Per questo, si è tenuto oggi a Milano un incontro tra i rappresentanti del comitato e una delegazione della Fasi (Federazione associazioni sarde italiane), che d'ora in poi potrebbe avere un ruolo di primo piano nella campagna.

L'INCONTRO - A spiegare le ragioni del sodalizio sono la presidente della Fasi Serafina Mascia e dal presidente onorario Tonino Mulas, con Attilio Dedoni e Michele Cossa in rappresentanza del comitato promotore.

"È stata presa in esame la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione, il cui obiettivo è quello di portare al centro del dibattito nazionale il tema dell’insularità e delle pari opportunità dei cittadini residenti nelle isole", dicono dal comitato.

"Esso - viene spiegato - non riguarda solo eventuali regimi di vantaggio che compensino il grave e permanente svantaggio rappresentato dalla condizione di insularità, ma anche di superare i limiti rigorosi imposti dall’Unione europea soprattutto nel regime degli aiuti di Stato, che ha sinora inciso pesantemente anche nella individuazione di un modello di continuità territoriale adeguato alle esigenze dei sardi, siano essi residenti in Sardegna o fuori".

GLI OBIETTIVI - Per questo, "una adeguata formulazione nella carta costituzionale di questo principio può concorrere a definire l’identità nazionale italiana e, in quanto tale, consentire anche deroghe al regime degli aiuti di Stato, quindi favorire misure che possano efficacemente agire per il rilancio dell’economia isolana".

IL RUOLO DELLA FASI - Quanto al ruolo della Fasi, "partendo dalla sua battaglia storica sui trasporti e per la continuità territoriale, che interessa tutti i cittadini italiani e in particolare gli emigrati sardi e le loro famiglie, la federazione si è detta particolarmente interessata ad aderire al progetto, entrando nel comitato promotore e partecipando alle iniziative di raccolta firme".

La raccolta ufficiale delle firme avrà inizio sabato 24 marzo prossimo, con iniziative e banchetti che verranno allestiti in contemporanea in tutte le province sarde, in tutte le regioni e nelle 36 isole minori italiane.

(Unioneonline/l.f.)

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