Ha parlato per due ore e un quarto Silvio Berlusconi alla manifestazione di Forza Italia organizzata al teatro Manzoni di Milano.

Un discorso fiume, in cui non ha risparmiato critiche a nessuno. A partire del suo ex delfino, Angelino Alfano: "Un saluto al nostro Alfano che per 12 anni ha tenuto al Milan da mio assistente. Poi un giorno l'ho visto in tribuna da ministro durante un Juventus-Benfica, che si disperava quando la Juventus ha preso un gol. Ho chiesto ad Agrigento e scoperto che è juventino dalla nascita. In politica bisogna saper dire che si è di un'altra opinione".

"Veniamo da cinque colpi di Stato che hanno massacrato la democrazia, più l'eliminazione di Berlusconi leader del centrodestra attraverso una condanna impossibile, sciagurata, presa come fondamento per l'applicazione retroattiva della legge Severino. Sono colpi di Stato, bisogna avere il coraggio di dirlo, i miei avvocati mi dicono di non farlo ma lo dico lo stesso, sempre con l'intervento o la complicità della magistratura che fa un uso politico della giustizia".

LA FLAT TAX - "Volevo introdurre la flat tax anni fa con il nostro Antonio Martino - ha detto parlando della discussa flat tax -. Avevo parlato con alcuni economisti e da lì è venuta fuori un'equazione che si chiama 'equazione della crescita e del benessere' che dice: meno tasse su famiglie, lavoro e imprese producono più consumi delle famiglie, più investimenti delle imprese, più posti di lavoro e anche più soldi nelle casse dello Stato con cui aiutare i cittadini rimasti indietro".

"IO MAFIOSO? UN'INFAMIA" - "Tutte le mattine leggo i giornali e inizio a stare male. Il 'Falso quotidiano' - ha aggiunto, contro Marco Travaglio - in questi giorni mi accusa di aver pagato la mafia. Io mi devo sentire dire che davo soldi alla mafia e che sono mafioso? Vi rendete conto che infamia è buttarmi addosso accuse di questo genere? Io sono una vittima della mafia, lo sono stato con le minacce a me, ai miei figli e alle mie aziende".

CONTRO M5S - "Sono tornato in campo - l'attacco ai 5 stelle - per evitare che vada al governo non il Pd, ma una setta pericolosa dove c'è quel signore pluricondannato di Genova che dà ordini a persone senza arte nè parte di cui l'87 per cento non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi. E quindi o hanno evaso o, più probabilmente, mai lavorato".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata