Nuova tegola per il M5S, già alle prese con lo scandalo Rimborsopoli e con le sospensioni di alcuni candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo perché vicini alla massoneria.

Secondo quanto riporta "Il Corriere della sera", il nuovo caso riguarderebbe Gregorio De Falco - il capitano che nella tragica notte del 13 gennaio 2012 intimò a Francesco Schettino di tornare a bordo della Costa Concordia appena naufragata - candidato per il Movimento al Senato.

Il quotidiano riporta che la moglie di De Falco lo avrebbe accusato di violenze in famiglia.

"Mio marito, in stato di alterazione, durante un’accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie", avrebbe affermato davanti agli uomini della polizia di Livorno circa una settimana fa.

Poi dopo il colloquio con le forze dell'ordine la donna avrebbe deciso di non sporgere denuncia, anche se le sue dichiarazioni sarebbero rimaste comunque agli atti perché rese davanti a pubblici ufficiali.

La coppia è sposata dal 1997.

DE FALCO: "MAI STATO VIOLENTO" - "È evidente che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione. Con queste parole De Falco ha commentato le notizie relative alle accuse di violenze in famiglia.

Ha poi spiegato che si sta separando dalla moglie: "La difficoltà di trovare un accordo economico è il motivo scatenante di un recente alterco", ha detto, ribadendo che nel corso della lite non è stato "attore di violenze".

(Unioneonline/F)

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