"Il nostro aiuto, spesso, è stato accolto con una sospettosa riluttanza".

Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato i rapporti tra il governo e il Campidoglio: "Io sono a favore dell'istituzionalizzare il tavolo per Roma, ci credo ancora, ma i segnali finora non sono incoraggianti. Le risposte del sindaco sono 'Non vengo, forse mando qualcuno, non posso fare la delibera'".

"Roma non si governa soltanto facendo fronte alla sequela di emergenze - ha ricordato il premier al tempio di Adriano, in occasione dell'iniziativa 'Una Costituente per Roma' - un po' perché sono tante, complicate, sedimentate da così tanto tempo che anche l'amministrazione più efficiente farebbe fatica ad avere un'ottica solo di gestione di queste emergenze. E, peraltro, non siamo nella condizione di avere il massimo di efficienza...".

"Il governo - conclude - c'è, apprezza lo sforzo per dare alla città un respiro lungo e sollecita tutti ad avere per Roma l'ambizione universale che questa città merita".

RAGGI - Non si è fatta attendere la replica di Virginia Raggi: "Per governare questa città servono i poteri che hanno tutte le altre capitali d'Europa e non chiacchiere prima del voto", ha dichiarato. "Ho chiesto più volte al premier che l'esecutivo si adoperasse per attuare la legge che nel 2010 ha istituito Roma Capitale, ma il governo non ha mai risposto. In genere evito le polemiche ma non amo le falsità: se Gentiloni è in buona fede, si impegni sui decreti attuativi per Roma Capitale".

(Unioneonline/D)

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