"I dati sull'occupazione giovanile riguardano soprattutto i contratti a termine, con noi al governo aboliremo il Jobs Act che ha dato spinta solo ai lavori a scadenza". Così Silvio Berlusconi risponde a Matteo Renzi, che aveva criticato gli scarsi risultati economici dei governi dell'ex Cavaliere.

Il leader di Forza Italia ha anche confermato le voci sul candidato di centrodestra alla Regione Lombardia: "Credo che sarà Attilio Fontana (leghista, ex sindaco di Varese, ndr), può offrire un buon governo nei prossimi anni: Salvini lo ha indicato, noi abbiamo chiesto di fare dei sondaggi che hanno dato esito positivo. Non ci sono contrasti nella Lega".

E poi, sul passo indietro di Maroni: "Una decisione personale, noi l'abbiamo appresa assieme alla Lega e non abbiamo alcun accordo con Maroni riguardo l'ipotesi di una sua futura presenza nel futuro governo di centrodestra".

RENZI: "LO DICA ALLE IMPRESE" - "Sarà contento il Nordest, il mondo produttivo, vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori di tornare al mondo del lavoro del passato", così Renzi ha replicato all'annuncio del leader di Forza Italia che vuole abolire il Jobs Act.

"Nel giro di quattro anni - ha continuato il segretario Pd nel corso di un'intervista a Radio Capital - c'è stato un aumento significativo di posti di lavoro, ma è chiaro che da un lato hai un aumento di quantità ma la qualità non è migliorata. È facile promettere mari e monti, noi avevamo una situazione di emergenza. Il milione di posti di lavoro Berlusconi l'ha promesso, poi quando ha governato, di posti di lavoro ne ha persi 500mila".

Renzi ha poi difeso il Jobs Act: "Ha dato una spinta alla ripartenza, tuttavia non è sufficiente. Prima di noi la situazione era di vera emergenza: Berlusconi e la Lega ci hanno portato a un passo dalla bancarotta". Ma ora, conclude, il Paese "sta ripartendo".

Il segretario Pd ha poi annunciato di voler creare un accordo con Grasso sulle regionali: "Con Grasso ci stanno parlando tutti. Stiamo lavorando per un accordo. Noi in Lombardia e nel Lazio abbiamo due candidature di qualità, e cioè il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il governatore uscente Nicola Zingaretti. Il problema è se Grasso sarà in grado di portare il suo movimento a votare per Gori e Zingaretti".

I TIMORI DI SALVINI - Intanto la scelta di Maroni di sfilarsi dalla corsa alla Regione Lombardia preoccupa non poco Matteo Salvini. Bobo rappresenta il volto moderato e di governo della Lega, e il timore del segretario leghista è che dietro la scelta del governatore lombardo ci siano le manovre di Berlusconi per spaccare la Lega e portarla dalla sua parte. Tanto che Salvini è stato molto chiaro nei confronti del suo compagno di partito: "Se lasci il tuo incarico in Regione Lombardia, che vale molto di più di tanti ministeri, evidentemente in politica non puoi fare più altro", ha detto.

(Unioneonline/L-D)
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