Romano Prodi ormai da tempo non fa parte della vita politica italiana, ma Silvio Berlusconi proprio non riesce a fare a meno di attaccare il suo eterno rivale, l'unico capace di sconfiggerlo alle urne.

E così è un botta e risposta vecchi tempi, quello che si è verificato oggi tra l'imprenditore milanese e l'economista bolognese. Terreno dello scontro, l'euro.

L'ex Cavaliere accusa Prodi e l'euro per la situazione economica dell'Italia: "Da quando sono sceso in cmapo, 24 anni fa, ci sono stati molti cambiamenti: alcuni in peggio, come l'introduzione dell'euro con quelle modalità e a quei valori improvvidamente accettati da Prodi, che ha dimezzato i redditi e i risparmi degli italiani; altri in meglio, come ad esempio l'alta velocità ferroviaria, che ha reso il Paese più competitivo".

Immediata la risposta del professore, padre nobile del Pd: "L'accusa di Berlusconi è surreale: ci sarebbe da ridere, perché fu proprio il suo governo che non volle gestire la fase dell'introduzione dell'euro come avvenne in tutti gli altri Paesi".

"Il 1 gennaio del 2002, quando la moneta unica fu introdotta, Berlusconi governava da sette mesi e per i tre anni successivi non ha fatto nulla: non ha istituito le commissioni provinciali di controllo e non ha imposto l'esposizione del doppio prezzo per le merci in vendita".

E non solo, secondo Prodi, "questa pessima gestione ha caratterizzato solo il nostro Paese, e questo è accaduto unicamente perché Berlusconi non voleva scontentare il suo elettorato".

(Unioneonline/L)
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