"L'obiettivo di governo di M5S non è assolutamente l'uscita dall'euro, ma rendere la permanenza del nostro Paese nella moneta unica una posizione conveniente per l'Italia. La nostra posizione è una scelta pragmatica, non ideologica. Il Movimento al governo porterà in Europa un pacchetto di proposte e si dovesse arrivare al referendum, che però io considero una 'extrema ratio', è chiaro che io voterei per l'uscita, perché significherebbe che l'Europa non ci ha ascoltato. Ma io vedo oggi una opportunità dall'Europa".

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, ospite della trasmissione di La7 "L'aria che tira", ha espresso la sua posizione nel caso di un ipotetico referendum sull'euro, dicendosi pronto a votare a favore dell'uscita dell'Italia dalla moneta unica, ma solo come "extrema ratio". Una posizione espressa anche in un post pubblicato su Facebook.

Immediata la risposta del segretario del Partito democratico Matteo Renzi, che su Twitter ha scritto: "Stavolta Di Maio ha fatto chiarezza, bisogna ammetterlo: lui voterebbe per l'uscita dall'Euro. Io dico invece che sarebbe una follia per l'economia italiana".

"AL GOVERNO CON CHI CI STA" - In un'intervista a Radio Capital il leader grillino ha parlato delle prossime consultazioni elettorali.

"Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40%, potremmo governare da soli. Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta".

Per la prima volta il vicepresidente della Camera - incoronato candidato premier del Movimento dalle primarie dello scorso settembre - ha aperto alla possibilità di future alleanze in vista delle politiche della prossima primavera, ma solo con chi sarà disposto ad appoggiare un governo grillino.

Di Maio ha poi commentato le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che si era detto favorevole a un Gentiloni bis nel caso in cui nessuna coalizione avesse i numeri per formare un governo dopo la consultazione elettorale: "Mi terrorizza la prospettiva di un Gentiloni bis di breve durata", ha affermato.

Una seconda legislatura, seppur della durata di pochi mesi, impedirebbe infatti a Di Maio di ricandidarsi: "La regola dei due mandati non si mette in discussione", ha dichiarato ancora il leader del M5S, che assicura che nell'eventuale squadra di governo non farà parte Alessandro Di Battista, che ha già annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni.

"Me lo ha chiesto lui", ha chiarito il politico campano.

(Unioneonline/F)

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