L'incontro tra Fassino e Pisapia e, ancor di più, la lunga telefonata tra Renzi e Prodi parevano aver avviato un percorso di unità del centrosinistra in vista delle prossime elezioni politiche.

Soprattutto l'apertura del Professore - che non ha mai risparmiato critiche a Renzi ed è il padre nobile dell'Ulivo, oltre che punto di riferimento importante per Bersani e i suoi - aveva fatto ben sperare i dem sulla possibilità di un accordo tra Pd e Mdp.

E invece, con Pisapia e i Radicali ormai dentro l'alleanza, si sfila sempre di più Articolo 1-Mdp, con Roberto Speranza che oggi ha sbattuto la porta in faccia a Matteo Renzi.

"Penso che ormai quello di Renzi sia un nome del passato e non del futuro", ha detto il coordinatore del partito degli "scissionisti". A fargli eco Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana: "Il tempo è scaduto - ha detto - e noi lavoriamo ad una prospettiva incompatibile con questo Pd".

"Ci ripensino", ha tuonato Pisapia da Bologna, "troviamo insieme il modo di non regalare il nostro Paese a chi l'ha già rovinato tante volte".

Immediata la replica di Speranza: "Noi stiamo sempre dalla stessa parte e lavoriamo a costruire un progetto alternativo alle politiche sbagliate degli ultimi anni: forse è stato Pisapia a cambiare idea".

E lo stesso Pierluigi Bersani ha chiuso nuovamente la porta a una possibile alleanza: "Proporre aggregazioni senza contenuti, senza rimettere in discussione politiche e metodi di governo non porta a nulla: la gente che vota altrove continuerà a votare altrove".

La sinistra resta dunque arroccata sulle proprie posizioni e una figura di mediazione come l'ex premier sembra riuscire a smuovere gli irriducibili.

Dunque, si va sempre più verso una lista unitaria di Articolo 1, Sinistra Italiana e Possibile, il movimento di Civati, alternativa al Partito Democratico.

(Redazione Online/L)
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