Sulle note dell'inno "La canzone popolare" di Ivano Fossati, è iniziata al teatro Eliseo di Roma la festa per i dieci anni del Partito Democratico.

Una ricorrenza già oggetto di polemiche dopo le parole dell'ex ministro Arturo Parisi, che ieri ha parlato non di una "festa" ma di un "lutto" in seguito all'approvazione alla Camera del Rosatellum bis, e visti i numerosi assenti illustri.

Primo tra tutti Romano Prodi, che non ha voluto commentare la sua assenza, ma anche Pierluigi Bersani - confluito in Mdp - e Francesco Rutelli, che nel 2009 lasciò il partito per fondare il movimento Alleanza per l'Italia, e il ministro della Giustizia Andrea Orlando, uscito sconfitto dalle ultime primarie.

In prima fila molti esponenti della squadra di governo da Dario Franceschini a Luca Lotti, da Giuliano Poletti a Valeria Fedeli, da Maria Elena Boschi a Marco Minniti.

L'INTERVENTO DI APERTURA DI VELTRONI - A inaugurare la kermesse Walter Veltroni, primo segretario del Pd eletto con le primarie dell'ottobre 2007.

"Il Pd nacque con 10 anni di ritardo - ha detto l'ex sindaco di Roma - doveva essere la naturale prosecuzione della storia dell'Ulivo. Con l'Ulivo tutta la sinistra governava l'Italia. Quel governo è stato il migliore della storia repubblicana, prima di tutto per l'autorevolezza di chi lo guidava, Romano Prodi. Quella esperienza però dopo due anni finì, abbattuta dai due mali storici della sinistra, il massimalismo e le divisioni".

Ha poi lanciato un appello a superare quelle divisioni interne: "Il passato è passato. Non ci resta che il futuro. Vorrei che il nostro sguardo si alzasse sulla polvere delle baruffe quotidiane", invitando a non avere paura della parola "sinistra": "È un'idea del mondo e della giustizia, cambiata nel tempo come è dovere farlo".

Ha infine rivolto un appello al premier Paolo Gentiloni e al segretario Matteo Renzi: "Vorrei che la legislatura si concludesse con l'approvazione dello Ius Soli. Paolo e Matteo, fate ciò che è necessario".

GENTILONI: "IL PD È VIVO" - "Teniamocelo stretto questo Pd, perché non so come sarebbe sopravvissuta la sinistra di governo se non avesse assunto la forma dieci anni fa del Partito democratico".

Queste le parole del premier Paolo Gentiloni nel suo intervento.

"Non sono stati dieci anni facili. Il progetto bene o male è riuscito, è vivo, lotta insieme a noi", ha aggiunto, raccogliendo l'invito di Veltroni sullo Ius Soli: "Spero che i bambini che frequentano le nostre scuole e sono nati da genitori stranieri possano avere la cittadinanza. Il nostro impegno è lavorare perché ci siano le condizioni per approvare la legge entro fine legislatura".

RENZI: "CHI VA VIA TRADISCE SE STESSO" - Nel suo discorso l'attuale segretario Matteo Renzi ha parlato di chi ha lasciato il partito: "A chi ha anteposto il destino personale al destino del Pd minacciando di andarsene e poi andandosene voglio dire che il Pd appartiene al suo popolo e chi se ne va tradisce se stesso", ha detto.

"Se non ci fosse stato il Pd, la sinistra italiana sarebbe irrilevante. Bisogna avere il coraggio di riconoscerlo", ha aggiunto, sottolineando che il Partito democratico non appartiene né a Veltroni, né a Gentiloni e neppure allo stesso Renzi: "Il M5S appartiene al figlio del fondatore, al nipote del fondatore e al commercialista del fondatore. La nostra è tutta un'altra storia", ha affermato.

L'ex premier ha poi affrontato il tema delle prossime elezioni politiche: "Il nostro avversario è il centrodestra", ha dichiarato. "Se passa come spero il Rosatellum abbiamo di fronte a noi un corpo a corpo in tutti i collegi con un centrodestra populista, che ci ha lasciato con lo spread e la più grande crisi economica del dopoguerra. O noi saremo nelle condizioni di capire che questa è la sfida o rischieremo di perdere non noi come Pd ma l'Italia".

Infine, dal palco del teatro Eliseo il politico toscano ha lanciato la proposta sul servizio civile obbligatorio: "Penso e credo che noi dovremmo mettere in campo per la prossima legislatura una proposta organica per cui perlomeno per un mese, ciascuna giovane donna e ciascun giovane uomo possa fare almeno un mese di servizio civile obbligatorio, perché accanto alla stagione dei diritti il Pd si caratterizzi per la stagione dei doveri".

(Redazione Online/F)

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