"La nostra azione riformista mostrerà la capacità di produrre sempre più risultati tangibili".

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru prima del giuramento in Aula, di Barbara Argiolas (Turismo, Artigianato e Commercio), Giuseppe Dessena (Cultura e Pubblica istruzione), Filippo Spanu (Affari generali e Personale), e Pier Luigi Caria (Agricoltura).

Pigliaru ha fatto un bilancio dell'attività del suo esecutivo citando su tutti il Patto con il Governo, che risponde all'esigenza di mitigare gli svantaggi dati dalla condizione di insularità, la riforma della sanità con la nascita dell'Ats, la legge di contrasto delle povertà estreme, la riforma degli Enti locali e la programmazione territoriale, il programma Iscol@, il risanamento di Igea e il lavoro su vertenze come Alcoa e Eurallumina, la lotta alla peste suina, la ripresa di Abbanoa, la strada Sassari Olbia. "Abbiamo lavorato duramente per risolvere situazioni di crisi ereditate dal passato e affrontato riforme strutturali e progetti strategici essenziali per la Sardegna, che nel passato non si è avuto il coraggio di affrontare", ha spiegato il numero uno della Regione "Come tutti gli interventi strutturali, questi non cercano un consenso facile e tempestivo, non producono risultati immediatamente tangibili. Eppure questi risultati arriveranno, e in tempi ragionevoli per aiutare la Sardegna a uscire da una lunga crisi e per ricostruire nei cittadini la fiducia nella politica, nella sua capacità di cambiare in meglio le cose attraverso riforme coraggiose, profonde, anche faticose, perché non si può cambiare la realtà senza toccare privilegi e rendite di posizione."

I TRE OBIETTIVI - Completare con risultati forti il grande investimento in riforme fatto in questi anni è il primo dei tre compiti che Francesco Pigliaru ha assegnato alla sua Giunta rinnovata, citando tra le priorità la lotta contro la dispersione scolastica e quella contro lo spopolamento, la rete ospedaliera, la piena attuazione del Patto e l'operatività della nuova continuità territoriale, le politiche di destagionalizzazione per il turismo, l'apertura dei cantieri a La Maddalena. Al secondo punto, continuare l'azione riformatrice, a partire dall'Urbanistica "in dirittura d'arrivo", la riforma della Regione, il piano per le zone interne, l'agricoltura di precisione e la finanza pubblica, evidenziando come sul tavolo aperto con il Governo ci siano ancora "questioni su cui non cederemo di un passo, in particolare sugli accantonamenti." Terzo compito è l'inclusione sociale. "Abbiamo puntato molto sulle politiche attive per il lavoro, ma le politiche nazionali che avrebbero dovuto essere un complemento essenziale delle nostre politiche regionali non sono state all'altezza delle aspettative", ha detto Pigliaru. "È giunto il momento di intervenire per garantire maggiore inclusione sociale nell’immediato, con politiche sul lavoro e sul welfare: azioni e strumenti sono già pronti ad essere messi in campo."

Qui l'intervento integrale del presidente della Regione in Consiglio regionale.
© Riproduzione riservata