All'indomani della creazione di "Democratici e Progressisti", il nuovo movimento degli scissionisti del Pd di Enrico Rossi e Roberto Speranza, Matteo Renzi torna a parlare di lavoro e welfare, dopo il viaggio in California.

E lo fa per difendere il Jobs Act, tra i provvedimenti simbolo del suo governo, considerato dall'ex premier un tassello fondamentale della riforma del lavoro, e criticare il reddito di cittadinanza, "cavallo di battaglia" del Movimento 5 Stelle.

"Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità", ha affermato.

"II reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione. Garantire uno stipendio a tutti non risponde all'articolo 1 che parla di lavoro e non di stipendio. Serve un lavoro di cittadinanza. In questo tempo di forti cambiamenti dobbiamo rivoluzionare il nostro welfare".

Infine, parlando del pericolo che robot e automazione possano eliminare i posti di lavoro ha dichiarato: "Fermare il progresso e la tecnologia o pensare di rallentare è assurdo. Compito della politica è ora affrontare i problemi che derivano dalla rivoluzione digitale e i costi in termini di perdita di posti di lavoro".
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