"Se devo essere il responsabile e il capo politico, lo farò e prenderò le mie decisioni. Bisogna che qualcuno prenda delle decisioni. Quando c'era Gianroberto le prendeva lui, le prendevamo insieme".

Beppe Grillo è rientrato nel gruppo.

"Mi chiedono: ma allora non hai fatto il passo di lato, sei rientrato? Sì, sono rientrato", urla dal palco del Foro italico a Palermo, e ammette di non averci mai creduto davvero in quel passo di lato.

Così Grillo ha inaugurato nel pomeriggio gli interventi del terzo raduno nazionale del M5S, dedicato a Gianroberto Casaleggio.

"Eravamo dei sognatori - ricorda, commosso -. Lui ci ha rimesso la vita, io ho l'ulcera, ma resisto".

Il senso delle parole del garante Cinquestelle va ricercato nelle dichiarazioni rilasciate a margine della manifestazione, qualche ora prima di salire sul palco. "Se devo essere il responsabile e il capo politico, lo farò e prenderò le mie decisioni. Bisogna che qualcuno prenda delle decisioni. Quando c'era Gianroberto le prendeva lui, le prendevamo insieme. Ora sono solo - riconosce -. Gianroberto era un grande organizzatore".

Un messaggio contro i personalismi e le divisioni interne che viene rafforzato dall'unica frase pronunciata da Davide Casaleggio, intercettato tra i gazebo dai pochi che lo riconoscono: "Stiamo lavorando tutti insieme".

Il figlio del guru sale per la prima volta sul palco in tarda serata, prima della chiusura affidata a Grillo: "Insieme realizzeremo il sogno di mio padre".

La piattaforma Rousseau, lanciata quando morì Gianroberto, è lo strumento della democrazia diretta promessa dal Movimento. La cita Casaleggio jr e si commuove: "Sono qui per ricordare mio padre, non per sostituirlo".

E il direttorio? Grillo si limita a confermare dal palco che "porteremo avanti quello che ci siamo detti: mettiamo avanti dei ragazzi - cinque o otto - di cui ci fidiamo, e continueremo a fare così".

Cinque o otto: il numero, buttato lì tra le righe, viene letto da alcuni come un possibile ampliamento dell\'organo direttivo del Movimento.

Fra i gazebo, tra mattina e pomeriggio, si sono visti soltanto alcuni parlamentari: Alfonso Bonafede, Roberto Fico, Alberto Airola, Laura Castelli, in tarda serata Paola Taverna. Alessandro Di Battista ha fatto il suo ingresso al Foro, strombazzando con il clacson in moto, in arrivo dal tour Coast to Coast per il no al referendum.

Invece Luigi Di Maio non si è visto per tutto il giorno fino al momento di intervenire sul palco, mentre Roberta Lombardi è rimasta nel backstage ad accogliere Grillo. Il garante torna a fare il leader nel momento di crisi del Movimento 5 Stelle e mette ordine, ora che Gianroberto non c'è più.

"Abbiamo fatto qualche piccolo errore - dice dopo aver parlato di Roma - ma andiamo avanti. Forse ce la siamo un po' cercata, ma nonostante la campagna mediatica contro di noi abbiamo perso solo 1 o 2 punti".

Grillo ammette che anche nel Movimento ci sia potuta essere qualche \"gelosia\": è "umano", ma "non ci saranno né promozioni né delazioni".

Inizia propria da questa manifestazione siciliana la "seconda fase" del Movimento. Dopo le urla e la rabbia, "ora dobbiamo organizzarci", afferma Grillo e annuncia che da questa manifestazione uscirà un regolamento che verrà applicato dalla prossima settimana. Davvero un nuovo ciclo per il Movimento che ha sempre difeso il proprio essere 'liquido', ma che con la nuova legge sui gruppi politici dovrà per forza darsi l'equivalente dello statuto dei partiti tradizionali.

"Dobbiamo tornare allo spirito delle origini: dobbiamo insegnare ai nuovi arrivati il vaffanculo e l'entusiasmo dei primi tempi perché non lo conoscono", spiega Grillo. Non fa nomi e cognomi, ma è evidente che tra i nuovi arrivati ci sono anche i nuovi sindaci. E Roberto Fico conferma la linea del fondatore.

"Dobbiamo tornare alle origini, mai più deleghe e mai più leader: solo orizzontalità". Nessun riferimento alla questione da parte di Di Battista e Di Maio che sul palco attaccano il governo e parlano di referendum e Italicum.

"La signora" Virginia Raggi "ha preso da sola la decisione di non fare le Olimpiadi a Roma", assicura Beppe, accusato di essere il vero Deus ex machina dello stop alla candidatura della capitale ai giochi olimpici 2024.

All'inquilina del Campidoglio arriva anche l'endorsement della sindaca di Torino Chiara Appendino, la più applaudita tra i gazebo e la prima a intervenire sul palco. Domani prenderà la parola Raggi, dopo aver saltato l'appuntamento di oggi a causa del crollo di una palazzina nella Capitale.

Gli attivisti si stringono attorno alla sindaca assente e preferiscono incolpare i giornalisti di iscrizione nel registro degli indagati taciute e delle nomine poi ritirate di assessori, capi di gabinetto, vertici di partecipate.

La manifestazione si chiude tra le lacrime di commozione di Davide Casaleggio, abbracciato da Beppe Grillo.

Le note di 'Un amore così grande' cantata da Mario Del Monaco, inno del raduno 2016, accompagna la tradizionale foto di gruppo dei parlamentari M5S con un contrito Di Maio che riceve l'abbraccio (pacificatore?) del fondatore. Domani l'ultima giornata che si chiuderà con un collegamento video di Grillo con Julian Assange.
© Riproduzione riservata