Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini "non capisce che i profughi non scappano solo dalle bombe, ma anche da un altro tipo di guerra, dalla globalizzazione che ha fatto saltare i loro modi tradizionali di produrre e di vivere. Scappano dalla fame. Se davvero vuoi fermare l'immigrazione la strada è un'altra. Spingere l'Europa a sostenere le economie dei paesi africani, creare e favorire là lo sviluppo di imprese di trasformazione di materie prime, di cui l'Africa è ricca. Se no è una battaglia persa...".

In un'ampia intervista sul numero de "L'Espresso" in edicola domenica, Umberto Bossi, fondatore e tutt'ora presidente della Lega Nord, critica duramente e a tutto campo la politica dell'attuale segretario Matteo Salvini.

Lo sbarco del Carroccio al Sud "è un grave errore", spiega Bossi. "Come fa un partito nato contro il centralismo a diventare nazionale? - si chiede lo storico leader del Carroccio - È il contrario di quello che serve. Non ha senso portare la Lega al Sud, rischi solo di perdere i tuoi voti al Nord. Le elezioni romane sono la prova: Roma è la porta del Sud, a Roma non s'è preso un voto, e intanto abbiamo perso Milano. Le due cose sono collegate".

Bossi è duro anche sulla svolta lepenista di Salvini e l'alleanza con Marine: "E' l'esatto contrario della Lega. È forte, ma non è riuscita a strappare neanche una Regione: quando si va a votare gli altri si mettono tutti d'accordo e lei non vince mai. Quel tipo di voti non serve a niente, non ti porta da nessuna parte, non ci fai politica". L'affondo del vecchio leader non risparmia neppure certi tratti del carattere del suo successore: "Salvini è giovane, s'è trovato in mano di colpo una specie di droga. Ma per fare le cose ci vanno le palle. Vediamo se le ha".
© Riproduzione riservata