Questo "patto" non è solo un elenco della spesa delle cose da fare. Così Matteo Renzi a Sassari per la firma del Patto per la Sardegna. "Ci sono dei soldi, ci sono degli impegni, ci sono delle scadenze - aggiunge Renzi. Ma c'è soprattutto la convinzione che se l'Italia smette di vivere di lamentele e rimpianti, e prova ad essere all'altezza della vocazione per la quale è chiamata, è nelle condizioni di giocare un ruolo da protagonista nel mondo che cambia".

Il Patto per la Sardegna porta oltre 2,6 miliardi di euro per superare gli svantaggi legati all'insularità.

Il documento è stato firmato dal premier e dal presidente della Regione Francesco Pigliaru.

"Solo le risorse che Pigliaru definisce "ordinarie" valgono lo 0,1% del Pil", ha sottolineato Renzi.

"Per il Sulcis continuiamo, con tutte le difficoltà del caso", ha aggiunto Il premier, che poi ha detto: "Se c'e' una cosa che mi fa impazzire, della Sardegna, è il senso di appartenenza, il vero antidoto all'apparenza, che sembra essere la chiave di lettura di certa politica. Proseguiremo l'impegno per questa regione, anzi con questa regione".

"Essere capaci di portare entusiasmo - ha detto ancora il presidente del consiglio - è la grande scommessa, oggi, nella politica. Non significa nascondere le difficoltà ma riconoscere che con i nostri valori e con i nostri ideali siamo capaci di affrontare e vincere le sfide, tante e difficili, del nostro tempo".

E sulla questione del G7 a La Maddalena il capo del governo ha aggiunto "Mancano ancora 20 milioni per risarcire la ferita del G7. Io mi impegno a lavorare su questo e a dare le risposte più efficaci".

I temi della sua visita in Sardegna, Renzi li aveva anticipati oggi a L'Unione Sarda, in una intervista al direttore Anthony Muroni.

Ecco la ripartizione delle risorse che arriveranno nell'Isola
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