Spesso il numero degli aventi diritto al voto è superiore a quello dei residenti.

Accade in tantissimi piccoli paesi dell'Isola che il prossimo 5 giugno torneranno alle urne in occasione delle elezioni amministrative.

Non si tratta di un errore o di un'anomalia nella banca dati del ministero dell'Interno.

Nell'elenco degli aventi diritto ci sono spesso gli emigrati in possesso della doppia cittadinanza, come succede a Senis e Siris in provincia di Oristano. Nel primo centro il divario tra residenti e aventi diritto al voto è ancora più marcato: 479 residenti contro 608 elettori.

A Siris va un po' meglio (si fa per dire): 224 contro 241.

La stessa situazione si registra anche a Esporlatu in Provincia di Sassari: 412 residenti contro 433 aventi diritto al voto.

Ovviamente si tratta di casi-limite che interessano piccolissimi paesi interessati da un preoccupante calo demografico. Centri in cui la percentuale della popolazione della fascia di età da uno a diciotto anni e decisamente bassa.

Anche se, a leggere i dati pubblicato sul sito del ministero dell'Interno, è un po' tutta l'Isola che soffre da tempo di questo fenomeno.

Il 5 giugno si recherà alle urne quasi un terzo dei sardi, per la precisione 460.866 elettori distribuiti in 99 centri che contano complessivamente 509.071 residenti: il 90,52 per cento del totale.

Dati preoccupanti di un'Isola dove 33 piccoli paesi rischiano di scomparire.
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