Ieri i candidati della lista La Quinta A hanno incontrato la stampa al Villanova Cafè Bistrò, in via Sulis. Sono in trenta, quasi la metà donne, tutti senza precedenti esperienze amministrative.

C'è la giovanissima mamma con un neonato in braccio, la giovane laureata con l'aria ancora timida. E poi un medico, alcuni ingegneri, un giornalista, un edicolante, un'avvocata con cinque figli.

E giornalista è il candidato a sindaco, Paolo Matta. La lista si dichiara alternativa alla «politica così come si è manifestata negli ultimi anni», ai «partiti», all'appiattimento sulle «cose da fare», all'«ordinaria amministrazione»: l'ambizione è di declinare nuovamente la politica come impegno sui «valori da far crescere» e sull'«identità» di una città che «sotto le ultime amministrazioni, di destra e di sinistra», sembra averla smarrita.

Il tratto comune ai trenta candidati, dice Matta, è l'esperienza del «servizio», inteso principalmente come impegno nelle parrocchie o nelle associazioni di volontariato. Impegno «anche laico», precisa il candidato a sindaco, ma specialmente cattolico.
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