Centoquarantaquattro riunioni, 703 delibere e 26 regolamenti: sono i numeri prodotti in trenta mesi dal governo della città guidato da Antonio Succu. La “Giunta del Week-end” (come è stata definita da alcuni) snocciola cifre, dati e risultati raggiunti, smentendo critiche e accuse.

Venerdì scorso, nei locali della Unla gremiti di gente, l’amministrazione comunale ha fatto un bilancio di metà mandato. Insieme al sindaco Antonio Succu, gli assessori Rossana Ledda, Sergio Masia, Giovanni Lai, Tiziana Atzori, Marco Gordini e i consiglieri Giovanni Biccai, Gianfranco Congiu, Giovanni Puggioni, Anna Paola Sechi, Marco Roberto Manus e Paola Meloni hanno esposto gli obiettivi del programma elettorale finora raggiunti. A chiudere l’incontro l’intervento a sorpresa dell’assessore regionale Paolo Maninchedda.

"Ci hanno definito Giunta del Week-end ma i numeri parlano chiaro –dice Succu-. Abbiamo rispettato gli impegni presi, spesso scarificando hobby e famiglia per amore della città. Abbiamo eliminato le politiche degli sprechi e dell’assistenzialismo, pagato i debiti sugli espropri accumulati in quindici anni, valorizzato scuola e formazione restituendo dignità alla città. Quest’anno finiremo di pagare i debiti e a quel punto ridurremo le tasse ai minimi storici".

Tanti i temi affrontati: approfondimento dei dati del Registro tumori, potenziamento dei servizi del Distretto sanitario, istituzione del Polo professionale, lotta in difesa di chi ha perso il lavoro (casi ex Legler e Consorzio Latte) e battaglie vinte per salvare i servizi (il Giudice di pace). Cultura del Fare. "Abbiamo rivoluzionato i servizi sociali –spiega l’assessore Rossana Ledda- sostituendo l’anacronistica politica di assistenzialismo con una visione dell’aiuto che mira a responsabilizzare: assistenza economica in cambio di un servizio di pubblica utilità".

Molteplici gli strumenti attivati: orti sociali, baratto amministrativo, vauchers sociali, educativi e sportivi, servizio civico, borse lavoro.

Bilancio. L’ex assessore al bilancio Gianfranco Congiu, ricordando la pesante eredità di debiti (oltre 3 milioni di euro) e i tagli ai trasferimenti regionali (1,6 milioni in meno), parla di un’amministrazione oculata che "anzichè aumentare le tasse, ha tagliato le spese, riducendo i consumi, garantendo servizi, manutenzioni, assistenza sociale e pagando i debiti. Col Piano di rimodulazione dei vecchi mutui inoltre sono stati risparmiati 100mila euro investititi in manutenzione". Per investire senza contrarre debiti il Comune ha partecipato ai bandi pubblici, ottenendo fondi importanti per riqualificare scuole, palestre e impianti sportivi.

Centralità. Tra le iniziative in programma la Mostra nazionale degli ovini, la fiera dell’agroalimentare, la fiera della caccia, sport e tempo libero, la Mostra del Libro (salvata dai tentativi di scippo e che avrà un nuovo format), il festival della Legalità, Primavera nel Marghine.

"Per costruire la centralità geografica, culturale e industriale –sostengono gli amministratori-, occorre che Macomer diventi luogo di destinazione scelta attraverso eventi di alto spessore".

Salva anche la stagione di prosa teatrale, a rischio dopo la chiusura del Costantino, grazie alla collaborazione tra Cedac e Comune.
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