La Regione assume personale per la gestione di fondi europei ed ha messo a bando venti posti per 36 mesi, con possibile rinnovo per altri 36 (sei anni in tutto), per “supporto nell'attività di controllo di primo livello nell'ambito di programmi comunitari”.

Ma i sindacati, che si sono già rivolti alle procure della Repubblica e della Corte dei Conti, vogliono vederci chiaro. La Cisl parla di «atto grave e provocatorio» e chiede la revoca delle procedure, il Sadirs invoca il rispetto delle norme. Ma alla Regione vanno avanti: per pagare gli stipendi sono già pronti tre milioni. A difendere la bontà dell'operazione ci pensa Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di programmazione. Ha firmato lui il bando: «Siamo in emergenza», dice, «e abbiamo bisogno di quei rinforzi. E nell'amministrazione non c'è chi ha quei requisiti». «Falso», è la replica dei sindacati. In ballo, insieme alla verità dei fatti, c'è soprattutto un mucchio di soldi pubblici.
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