Una mozione per candidare la Sardegna ad un progetto sperimentale e pilota in Italia per la legalizzazione, la coltivazione e regolamentazione del mercato della cannabis e dei suoi derivati a fini terapeutici.

A proporla è Irs insieme con i Rossomori, Sel, Sardegna Vera, Pd e Psd'Az, che vogliono aprire una discussione per arrivare ad una legge ad hoc sulla base della tendenza di alcuni Paesi a dotarsi di strumenti legislativi che depenelizzano l'uso personale delle droghe leggere e la coltivazione prodromica all'uso personale.

In Sardegna la produzione potrebbe essere affidata, come prima ipotesi operativa, al Corpo Forestale, ma anche ai privati che potrebbero conferire poi alla Regione. Gavino Sale, leader di Irs ricorda che "la stessa direzione nazionale antimafia suggerisce al legislatore la legalizzazione della cannabis.

Si tratterebbe di fare entrare nelle casse regionali alcune centinaia di milioni sottratte alla criminalità organizzata, come sta avvenendo in Colorado - afferma - dove è stato calcolato che la liberalizzazione del commercio della marijuana ha già creato complessivamente 10 mila posti di lavoro con un introito generato dalla tassazione pari a 40 milioni di euro".

La tendenza mondiale va verso la depenalizzazione e secondo Paolo Zedda, dei Rossomori, che ha parlato di opportunità di crescita economica e sociale per la Sardegna, negli Stati Uniti, oltre al Colorado la cannabis è stata depenalizzata in Oregon, Alaska e Washington. "E' vero che la cannabis è una sostanza psicotropa ma gli effetti dell'alcool sono più gravi - osserva Zedda - i danni cerebrali sono provati solo nel periodo di crescita dei ragazzi al di sotto dei 15 anni, ma non sugli adulti".
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