"La politica sarda non crede nel turismo, anzi prova a frenarlo".

È lapidario il giudizio di Federalberghi e Confcommercio all'indomani dell'approvazione della Legge Casa in Consiglio regionale.

Le due associazioni di categoria hanno espresso parere negativo su molte decisioni contenute nel provvedimento.

"Non solo viene bloccata la riqualificazione delle strutture alberghiere, in attesa delle linee guida della Giunta ancora tutte da decidere, ma si promuove un'incomprensibile discriminazione tra gli hotel sulla costa all'interno delle città e quelli che, pur sulla costa, stanno fuori dai centri abitati".

I rappresentanti delle associazioni, poi, cercano di fugare qualsiasi dubbio sulla propria posizione relativamente alle concessioni e agli aumenti volumetrici:

"Non avevamo chiesto di poter realizzare stanze in più o di gettare cemento sulle coste, eppure siamo stati considerati quelli che vogliono aumentare i metri cubi deturpando l'ambiente".

Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, rivendica l'importanza del ruolo svolto dagli operatori delle strutture ricettive sia in chiave di promozione che di tutela del territorio: "Solo grazie agli sforzi, non accompagnati da una visione politica lungimirante e neppure da una programmazione coerente, degli operatori delle strutture ricettive i turisti continuano ad arrivare in Sardegna e noi, come albergatori, continuiamo a promuovere l'Isola e a garantire il lavoro a migliaia di dipendenti"

Poi un attacco all'assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura: "È da febbraio che chiediamo di incontrarla perché dopo anni, per la prima volta, non viene finanziata Lunga Estate. Abbiamo delle proposte per migliorare il processo amministrativo ma probabilmente l'assessore ha di meglio da fare".
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