Via libera alla Legge Casa, a un mese dall suo arrivo in Aula, con 33 voti favorevoli e 18 contrari.

Maggioranza e opposizione in contrasto sino alle ultime tappe di un percorso caratterizzato da forti contrapposizioni e divergenza di vedute.

Il provvedimento apre la strada agli ampliamenti nei centri storici e nelle zone residenziali (condizionati al possesso di un parcheggio), in quelle industriali e commerciali e, seppure in maniera molto limitata, agli hotel, bloccando però il cemento nella fascia dei 300 metri dal mare ed escludendo la possibilità di costruire residenze in campagna per chi non ha almeno tre ettari di terreno e non è coltivatore diretto.

La parte relativa agli ampliamenti volumetrici rimarrà in vigore sino al 31 dicembre 2016.

Il provvedimento ha creato parecchie frizioni non solo tra gli schieramenti, con il centrodestra all'attacco per la proroga del vecchio Piano casa scaduto il 29 novembre 2014 e protagonista di un forte ostruzionismo in Aula, ma anche nel centrosinistra che ha dovuto superare diversi scogli.

Quello più ostico ha riguardato la possibilità di incrementi nelle zone turistiche F, approvata a voto segreto con la maggioranza che andata sotto, provocando così l'ira del governatore Francesco Pigliaru. Alla fine si è arrivati a congelare l'ipotesi di incrementi volumetrici per le zone turistiche, in particolare per le seconde case.
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