Complessivamente sono state rendicontate spese per 1,97 miliardi di euro, pari all'88,8%, su un monte totale di finanziamento di oltre 2,09 miliardi (4,180 mld se si sommano i 2,09 di cofinanziamento statale e regionale) ma la Regione ha dovuto restituire quasi 112 milioni del Por 2000-2006.

Elevate le spese "irregolari", sfiorano infatti i 116 milioni con 220 casi accertati su un totale di 31.000 progetti, mentre quelli oggetto di rinuncia da parte dei beneficiari e quelli revocati dalle autorità Por ammontano a 1.560. Nel frattempo la Regione ha praticamente recuperato tutte i contributi irregolari tranne una minima quota del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), oltre 2,8 milioni. I giudici contabili, riferendosi sempre al periodo 2000-2006, hanno anche evidenziato un problema di governance interno all'amministrazione regionale.

"Sopravvivono - scrive la Corte dei Conti - alcune perplessità in ordine alla possibilità di risalire compiutamente dalle scritture di bilancio regionale (a preventivo e a consuntivo) agli effetti finanziari determinati dalle operazioni contabili definitive del Por". In altre parole, mancherebbe la valutazione degli effetti positivi o negativi delle politiche messi in atto attraverso le risorse comunitarie. Altra criticità, la "mancata esclusione dal patto di stabilità degli interventi finanziati con fondi comunitari".

Oltre ai rimborsi verso la Commissione europea la Regione Sardegna ha dovuto restituire allo Stato 1,372 milioni di cofinanziamento del Por 2000-2006. Rispetto ai singoli fondi, la decurtazione attuata sul Fesr (fondo sviluppo regionale) è pari a oltre 51,3 milioni di euro a fronte di pagamenti effettuati per 1,249 miliardi (96,04% delle somma programmate pari a 1,3 miliardi). Quanto al fondo Feoga (agricoltura), su 375 milioni di pagamenti pari al 97,33% la Regione ha restituito 10 milioni su un totale programmato di 336,1 milioni. Per fondo sociale europeo (Fse), invece, la Sardegna ha dovuto ridare all'Ue 36,1 milioni su un totale di pagamenti pari a 336 milioni (100% del totale programmato). Infine sui fondi per la pesca (Sfop) la decurtazione è stata di 8,6 milioni mentre i pagamenti risultano essere 14,2 milioni corrispondenti al 62,08% di quanto programmato (22,9 mln).
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