La relazione di Matteo Renzi che conferma il testo della legge elettorale senza modifiche è stato approvata dalla direzione del Partito democratico con 120 sì. Nessun voto contrario e nessun astenuto. Ma, in dissenso dal segretario, nessuna delle aree della minoranza ha partecipato al voto.

"Il mio auspicio - aveva spiegato Renzi - è che sia l'ultima direzione in cui si discute di legge elettorale. Non l'ultima volta" visto che "potrebbe essere opportuno che il gruppo della Camera abbia la possibilità di riunirsi".

Il segretario del Pd aveva chiesto "un voto vedendo nella legge elettorale lo strumento decisivo per la qualità e l'azione dei governi che verranno ma anche per la dignità e la qualità di questo governo". Questa legge elettorale "affida a qualcuno il compito e il potere di rimuovere ogni alibi. Ciò è accaduto con elezione diretta del sindaco e questo è l'elemento chiave della legge elettorale. Il punto chiave di tutta la riforma è il ballottaggio".

"Sulla legge elettorale - aveva aggiunto Renzi - ci giochiamo la fiducia dei cittadini. Qualcuno ha detto che non si può mettere sul testo: ne parleremo a livello parlamentare. Ma permettetemi di mettere tra di noi la fiducia sulla legge elettorale perché rappresenta la capacità di rispondere a quello che non siamo stati capaci di fare finora".

Ci sono due elementi posti nel merito sull'Italicum, il primo "è l'esigenza del ritocco alla Camera, è un'esigenza politica, per alcuni è anche tecnica. Io sono contrario a questa ipotesi del ritocco, capendone però le ragioni".

STOCCATA A LANDINI - "Salvini e Landini, in modo molto diverso, sono due fenomeni televisivi. Ma se la politica non ha attinenza con la realtà e smette di essere vita quotidiana produce personaggi che sono solamente soprammobili da talk tv". Così Renzi alla direzione Pd.

LA MINORANZA - "Non parteciperò al voto finale, come anche altri: non mi arrendo all'idea che su un tema così decisivo la prima fondamentale unità non si possa cercare all'interno della nostra comunità". Così Gianni Cuperlo alla Direzione Pd proponendo di modificare i punti dei capilista bloccati e del non apparentamento al ballottaggio.
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