Erano almeno 500 a dire no al progetto del nuovo inceneritore di Tossilo. Una manifestazione ideata dal comitato dei cittadini e alla quale, poi, si sono aggiunti altri comitati, associazioni e rappresentanti politici.

Dopo il via libera della Giunta alla Valutazione di impatto ambientale gli eventi sono precipitati e il sit-in di protesta (programmato prima della decisione dell'esecutivo) ha assunto diversi significati.

Fuori dal "palazzo" della politica, sono i cittadini ad alzare la voce contro un progetto da 40 milioni di euro che brucerà 60mila tonnellate.

C'è anche chi, come gli operai dell'inceneritore, guarda con favore alla realizzazione dell'impianto e difende il proprio lavoro dai "comitati con la pancia piena".

Se i cittadini possono alzare la voce, per i rappresentanti politici (tranne alcuni) si tratta di parole fra i denti che palesano un dissenso crescente.

Michele Piras (deputato di Sel) ha attaccato la Giunta e dichiarato di "sentirsi svincolato da qualsiasi sostegno a questo Governo regionale".

Dal Pd arriva la voce del consigliere regionale, Daniela Forma, che ha criticato il metodo utilizzato dall'esecutivo.
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