Dopo la chiusura di ieri a Cagliari per Ignazio Angioni, oggi è la volta di Thomas Castangia a Oristano e di Renato Soru ancora a Cagliari. Domani silenzio elettorale poi, domenica, i circa 350 seggi saranno aperti in oltre 200 comuni per accogliere il popolo Pd. Si teme però una bassa affluenza al voto. Lo scorso anno, a settembre, gli elettori per la scelta di Francesca Barracciu (poi ritiratasi a favore di Francesco Pigliaru) a candidata presidente della Regione furono 52 mila. Domenica se ne attendono molti meno. Un po' perché continua l'emorragia di coloro che si allontanano dalla politica attiva, un po' perché peseranno le polemiche interne al partito sui tesseramenti in vista di alcuni congressi cittadini e provinciali. Sono infatti stati sospesi dalla commissione nazionale di garanzia, con evidenti strascichi al veleno, i congressi di Nuoro (cittadino e provinciale), Macomer, Olbia, Calangianus e Iglesias. Ora cruciali per i tre candidati.

"Siete utili al Pd però a Paolo, Antonello e Renato dico: se per una volta saltate un giro non succede nulla", scrive su Facebook il senatore Angioni riferendosi a Soru e ai suoi più importanti sostenitori nel partito. "Condivido Ignazio aggiungo solo Siro, Tore, Ignazio siete utili al Pd ma ora il Pd merita di essere guidato da una nuova generazione #‎cambiadavvero", rilancia Castangia, segretario provinciale uscente di Cagliari. L'europarlamentare Soru, invece, getta acqua sul fuoco: "Non si tratta di decidere se vince una corrente o un'altra o delle carriere personali dell'uno o dell'altro: in gioco - chiarisce - c'è la nostra idea di futuro. Si tratta di decidere come utilizzare questo Pd e se può essere d'aiuto alla società sarda per metterla nella giusta direzione di marcia".
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