Va definitivamente in soffitta il Piano casa della Sardegna, che recepiva le deroghe del Governo Berlusconi alle norme urbanistiche. Dopo quattro modifiche da parte della precedente Giunta guidata da Ugo Cappellacci (Fi) - dal 2009 al 2013 - l'attuale esecutivo regionale vara una legge urbanistica che prevede anche alcune possibilità già inserite nel Piano casa, ma cassa tutte le altre.

Escluse quindi quelle relative all'agibilità degli scantinati, cantine e garage e norme più stringenti per i sottotetti, all'ampliamento in aree paesaggistiche sulle coste (300 metri dal mare), e le regole norme per la realizzazione di nuovi campi da golf. Confermata, invece, la premialità sulle cubature (dal 25% al 30%), legata all'efficientamento energetico e alla riqualificazione dell'esistente e solo nelle zone di espansione edilizia. Niente volumi in più quindi nei centri storici e nella fascia dei 300 metri. Unica deroga agli alberghi: +20% per dotarsi di nuovi servizi. Prevista anche una norma anti speculazione: il tetto massimo ampliabile è fissato a tra i 90 e i 120 metri cubi.

La Giunta regionale sceglie la strada più lunga rispetto alla proroga del Piano, i cui termini scadranno il 29 novembre. Da quella data non si potranno più presentare i progetti o le dichiarazioni di inizio attività per opere minori (come chiudere un balcone per ricavarne una stanza in più). Su questo punto si è acceso uno scontro con il centrodestra, che chiede invece di fissare nuovi termini più distanti nel tempo, e con alcune associazioni di categoria che sollecitano continuità degli interventi e certezza sulle regole.
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