"Poi naturalmente - ha detto - ci sarà il seguito dell'appello, dell'impugnazione che potrà eventualmente dare un contorno definitivo alla vicenda". Il sindaco di Napoli invece si oppone alle dimissioni: "Vorrebbero applicare per me la sospensione breve, in base alla legge Severino, un ex ministro della Giustizia che guarda caso è difensore della mia controparte nel processo a Roma. E la norma è stata approvata mentre il processo era in corso". Poi nell'intervento in Consiglio comunale, De Magistris sottolinea: "Mi chiedono di dimettermi per questa condanna, ma guardandosi allo specchio e provando vergogna devono dimettersi quei giudici (della sentenza ndr). Sono fiducioso che questa esperienza di governo possa andare avanti fino al 2016". "Siamo di fronte a uno Stato profondamente corrotto", ha anche detto per poi ribadire di essere "uomo delle istituzioni" e di non volersi "far trascinare" a perdere tale fiducia. "Le istituzioni sapranno riparare a queste violazioni di legge", ha ripetuto riferendosi alla sua condanna nel processo Why Not.

"Quando si alza il tiro e non ci si piega - ha poi concluso - l'artiglieria pesante diventa più pericolosa. Noi non abbiamo armi ma sappiamo resistere e resisteremo. Sono assolutamente fiducioso che questa esperienza arriverà fino alla fine, al 2016. La nostra esperienza non è solo Napoli ma va ben oltre e la porteremo fino alla fine".
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