Stop alle esercitazioni terrestri e aeree nel periodo ad alto rischio di incendio boschivo. Lo impone la Regione Sardegna con una delibera approvata oggi dalla Giunta estendendo per la prima volta il Piano contro il fuoco ai poligoni di Perdasdefogu, Capo Frasca e Capo Teulada. Il corpo forestale è chiamato da subito a presidiare le aree intorno alle basi. Alle Forza Armate invece la Regione chiede di predisporre un proprio Piano di prevenzione e pronto intervento, dotandosi di mezzi e personale adeguati.

I DATI - Negli ultimi 15 anni, dal 2000 al 2014, nei poligoni militari della Sardegna ci sono stati 22 incendi per un totale di superficie distrutta pari a 722 ettari, una media di circa 48 ettari in fumo ogni anno. Tutti i roghi si sono sviluppati fra l'1 giugno e il 30 settembre, periodo di massima allerta per gli incendi boschivi. Da qui la delibera di oggi della Giunta Pigliaru che vieta le esercitazioni durante i mesi più a rischio per il fuoco. Secondo la Regione, le misure applicate dalle Forze Armate per prevenire e contenere gli incendi "non sono adeguate, a cominciare dai periodi di interruzione delle esercitazioni (dall'1 luglio al 20 settembre a Capo Teulada e dall'1 luglio al 31 agosto a Capo Frasca)". Da parte sua, l'apparato regionale non può provvedere direttamente a spegnere i roghi perché agli operatori "non sono garantiti i necessari standard di sicurezza (non è nota l'origine degli incendi e c'è sempre il rischio di esplosioni durante gli interventi)". Allo stesso tempo, la Regione ritiene che il sistema antincendio usato dalle Forze Armate nei poligoni "non offra garanzie di intervento pronto ed efficace". L'assessore all'Ambiente Donatella Spano spiega che il provvedimento adottato oggi è "in coerenza con la linea politica della Giunta presentata dal presidente Pigliaru in Consiglio regionale una settimana fa dopo l'incendio a Capo Frasca. Questo è un ulteriore atto, dovuto - sottolinea Spano - per la tutela del nostro territorio. Un atto che impone il rispetto delle prescrizioni regionali e ci rassicura anche sul fatto che gli alti costi delle operazioni di spegnimento non graveranno più sulle spalle dei sardi come invece è accaduto finora".
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