Primo nodo da sciogliere la questione energetica. Questo l'aspetto che dev'essere affrontato dal governo per arrivare ad una soluzione nella vertenza Alcoa. A sollecitarlo è stata Susanna Camusso, segretario generale della Cgil che ieri ha incontrato i lavoratori che da oltre 110 giorni presidiano l'ingresso della fabbrica, ormai chiusa, di Portovesme (Carbonia Iglesias). "È una vertenza - ha detto la leader del sindacato, giunta in Sardegna per partecipare oggi al 110/o anniversario dell'eccidio di Buggerru - che ci dice del bisogno di una politica energetica che è una delle condizioni essenziali di una politica industriale". Nell'intervento anche un passaggio sull'operato della Regione Sardegna. "Possiamo e dobbiamo rilevare una novità positiva che è quella dell'impegno nuovo della Regione col suo presidente in particolare che ha preso in carico il fatto che non siamo di fronte a una necessità di smantellare la zona industriale ma siamo di fronte alla possibilità e necessità che questo comprensorio industriale, a partire da Alcoa, ripigli il lavoro. Mi pare che la Regione stia provando a fare un lavoro importante e crediamo che questo debba essere rapidamente accompagnato da un'iniziativa del governo che non si limiti ad ascoltare se ci sono degli interessi ma che cerchi gli interlocutori e cercando gli interlocutori determini quali politiche sono utili al fine di una ripresa industriale".

"Questo Paese da troppo tempo non ha politiche industriali e non ha idea di come si affrontano le crisi industriali". Così Susanna Camusso, al presidio dei lavoratori dello stabilimento Alcoa, a proposito della vertenza che riguarda il Sulcis, ma non solo. "Cominciammo la vertenza col governo Berlusconi - ricorda il segretario della Cgil - abbiamo visto un ministro scappare in elicottero durante una stagione, possiamo dire di aver visto passare numerosi governi e continuiamo a insistere sul fatto che il nostro Paese di produzione di alluminio ne ha bisogno e non è né ragionevole, né giusto che si sia costretti a dipendere dall'estero rispetto a quella che è una materia prima per tanta trasformazione industriale nel nostro paese". Per la leader della Cgil "questo è uno stabilimento in condizioni di produrre positivamente e significativamente".
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