Il Partito dei Sardi sarà presente con una sua delegazione ad Edimburgo il giorno del referendum per l'indipendenza della Scozia, il 18 settembre, ed invita gli altri partiti sardi, indipendentisti e non, a partecipare "in presa diretta ad un evento storico e altamente istruttivo per tutti noi, in quanto sardi ed europei". "Comunque si concluda il referendum, dopo una partenza che vedeva il No avanti di più di 10 punti oggi il Sì e il No sono dati testa a testa, quanto sta accadendo in Scozia dimostra infatti che dentro il contesto europeo è possibile affermare pacificamente il diritto all'autodeterminazione nazionale e il principio democratico - spiega il segretario nazionale del PdS, Franciscu Sedda - Ciò che accadrà il 18 settembre dimostra che una collettività storica, laddove lo ritenga opportuno e lo dimostri tanto attraverso il voto elettorale quanto attraverso la mobilitazione popolare, deve potersi esprime sul suo voler divenire o meno Stato indipendente, deve essere libera di decidere quale forma istituzionale dare al suo essere popolo". Il Partito dei Sardi si impegnerà per fare in modo che, comunque si concluda il referendum scozzese del 18 settembre, il governo regionale "si attivi per stabilire o rafforzare rapporti di cooperazione e scambio con le istituzioni di quelle nazioni (finora) senza Stato, come la Scozia e la Catalogna, che hanno dimostrato di saper essere oltre che un esempio di indipendentismo democratico un esempio virtuoso di politiche economiche, sociali e culturali capaci di costruire società più aperte, prospere, giuste rispetto agli Stati da cui si stanno emancipando".
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