Il lavoro di limatura durerà con ogni probabilità fino all'ultimo minuto utile perché sono molti i nodi ancora aperti, a partire dall'entità complessiva delle nuove risorse che si impiegheranno. "Le coperture ci saranno" assicura il ministro Maurizio Lupi, mentre Pier Carlo Padoan precisa che "ci saranno là dove servono". E proprio il dove è ancora incerto. Se per aprire nuovi cantieri dovrebbero essere confermati circa 4 miliardi di euro (1,2 dal fondo revoche del ministero delle Infrastrutture e 2,5 dal Fondo sviluppo e coesione), ancora non è detto invece che le coperture ci saranno per la conferma (ma si è parlato anche di estensione) dell'ecobonus. La sua stabilizzazione già con lo Sblocca Italia era stata annunciata dallo stesso premier Matteo Renzi, che oggi ha fatto il punto insieme a Padoan e Lupi (presenti anche Graziano Delrio e i tecnici di tutti i dicasteri interessati). Il capitolo, spiegano diverse fonti di governo, sarebbe però ancora aperto. In ogni caso, si ragiona, per l'ecobonus attuale (al 65% per interventi di riqualificazione energetica) non c'è urgenza visto che per il 2014 è già coperto, e quello che non entrerà adesso troverà comunque posto in autunno con la legge di bilancio. Resta probabile, quindi, che il pacchetto di incentivi sulla casa (compreso forse anche lo sgravio per chi acquista e poi affitta a canone concordato) 'traslochi' nella legge di stabilità. Il lavoro tecnico, comunque, continua senza sosta. Ci sono, sottolineano fonti qualificate, "molte, troppe cose aperte" e "tante partite ancora non definite". Partite che dovrà sciogliere direttamente Renzi. Nel corso del vertice pomeridiano tra i 'big' si sarebbe comunque concordato almeno l'indice dei vari capitoli, "dieci punti" come ha riferito Lupi. E il rischio, insomma, è che così come accaduto con la riforma della P.A., il testo definitivo del decreto arrivi dopo il varo effettivo da parte del governo. Di certo si sta cercando di produrre un testo 'light' rispetto alle bozze circolate negli ultimi giorni (che arrivavano a 98 pagine e 15 'pacchettì di misure). Tra le conferme dovrebbe restare la prima sforbiciata alle partecipate degli enti locali, che la Cgil si augura tenga conto dei lavoratori a rischio (in totale 500mila), anche se si sta ancora ragionando sulle misure per incentivare le quotazioni e scoraggiare invece le gestioni in house. Niente testi 'monstrè, insomma. Ma un insieme di misure che nelle intenzioni del governo, come ha spiegato al Tg2 Padoan porterà "più investimenti, sia pubblici che privati, più crescita e quindi più lavoro". E così, sebbene indirettamente, "le famiglie ne beneficeranno". Il governo, ha sottolineato il ministro, "sta mettendo in campo le misure per affrontare" una situazione economica che ancora stenta a ripartire, come dimostrano anche gli ultimi dati Istat. Ma "le cose miglioreranno" nel breve periodo, grazie allo Sblocca Italia, e nel medio, quando con la legge di stabilità "saranno confermati gli sgravi fiscali per famiglie e imprese". A confermare l'ottimismo del ministro i primi risultati "importanti" ottenuti con il decreto competitività: in due mesi sono stati emessi da 26 Pmi mini bond per 1 miliardo. Uno strumento, quello dei mini bond, ormai "decollato" secondo il Tesoro, e che era stato pensato proprio per aiutare le piccole e medie imprese alle prese con il credit crunch.

Silvia Gasparetto (Ansa)
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