Neppure il tempo di concludere la pausa estiva che già si riaffacciano le polemiche sulla "riformina" sanitaria che riprenderà il suo iter in Commissione Sanità probabilmente mercoledì 3 settembre, nella settimana nella quale dovrebbero riavviarsi i lavori di tutto il Consiglio regionale. Il primo mercoledì del mese prossimo si proseguirà con l'articolo 1 della legge e con gli emendamenti che sono stati presentati al termine della discussione generale e del voto sul passaggio agli articoli prima di Ferragosto. "Si tratta di una riforma che genera nuovi sprechi e un aumento della spesa pubblica - dice il vicepresidente del parlamentino, Marcello Orrù (Psd'Az) - Sono convinto che l'urgenza e la fretta siano invece dettate dall'esigenza interna alla maggioranza di centrosinistra di effettuare in anticipo la sostituzione delle dirigenze in carica. La riduzione degli sprechi non si ottiene con l'istituzione di nuovi centro di spesa come la nuova Areu, un'ulteriore costo gravante sulle spalle dei cittadini sardi - attacca - E di sicuro il taglio degli sprechi non si ottiene attraverso la realizzazione sul territorio delle case della salute o degli ospedali di comunità che diventerebbero delle semplici case di riposo per anziani". Orrù critica anche la "poca chiarezza circa la copertura finanziaria e il taglio di servizi sanitari" e che "non si parla di un miglioramento dei servizi per i cittadini". Orrù chiede di mettere in campo una "efficace attività di ascolto dei territori in primis sentendo i direttori generali, convocando e ascoltando i sindaci che sono i portavoce più vicini alle istanze dei cittadini e dunque dei pazienti che chiedono maggior servizi". "Non mi pare si possa fare una valutazione limitata a questa proposta di legge visto che non si tratta di tutta la riforma sanitaria ma solo di una prima parte - replica attraverso l'ANSA il presidente della Commissione, Raimondo Perra (Psi) - anche la stessa previsione degli ospedali di comunità rappresentano un risparmio per i cittadini sardi. Significa - spiega - che il settore pubblico assorbirà gli acuti, mentre queste nuove strutture gestiranno le altre situazioni. Quindi nessuna spesa in più, semmai una riduzione della spesa con la creazione una rete territoriale veramente integrata".
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