È stata una giornata impegnativa quella di ieri per l’Aula, sprofondata nel caos e nelle urla di grillini e Sel contro Grasso. Con un epilogo incredibile: la tensione nei corridoi e nelle sale di Palazzo Madama è quasi arrivata alla rissa.

RISSA SFIORATA - Già durante la seduta c'erano state forti tensioni per gli interventi dei senatori del M5s contro gli esponenti del Pd, tanto che il capogruppo Luigi Zanda aveva protestato con il presidente Pietro Grasso: "Questa seduta è servita solo per farci insultare". All'uscita è stato preso di mira dai senatori grillini soprattutto il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti, già oggetto di attacchi verbali in Aula. In sua difesa sono intervenuti alcuni senatori del Pd e ne è nato uno scontro verbale, che si è protratto nella sala Mazzini e nella sala Garibaldi, antistanti all'uscita dell'Aula. I toni di entrambe le parti sono via via cresciuti e quando i senatori dei due schieramenti sono arrivati ad avvicinarsi fisicamente, percorrendo il corridoio dei busti, si è sfiorata la rissa, evitata grazie all'intervento di altri parlamentari dei due stessi partiti e di alcuni commessi che si sono frapposti.

TRATTATIVA FALLITA - La seduta notturna si è conclusa col voto e la bocciatura di soli 5 emendamenti, a causa dell'ostruzionismo. Trattativa fallita: la mediazione proposta dai dissidenti Pd per sgombrare i binari delle riforme dall'ostruzionismo, si infrange sul no di Sel. E l'Aula del Senato si trasforma in una trincea. E' battaglia emendamento su emendamento, ci si sfida a colpi di regolamento e ci si scambia accuse pesanti. "Sel non si piega ai ricatti del governo", proclama Nichi Vendola. E il Pd, che assicura a sua volta di non voler cedere al "ricatto" dell'ostruzionismo, minaccia la fine dell'alleanza politica. M5S e Lega sono con Sel sulle barricate, mentre il presidente Pietro Grasso a fatica fa procedere le votazioni. Che si possa concludere entro l'8 agosto è ora molto più difficile: "Si va avanti, anche dopo", assicura il governo. E Matteo Renzi entra a gamba tesa sui senatori "frenatorI": "Perdono tempo per paura di perdere la poltrona". Poi, in serata, dice ai suoi: "Andiamo avanti determinati".
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