La minoranza ha abbandonato l'aula perché non è stata concessa la parola ad un esponente del centrodestra per poter chiedere chiarimenti ai rappresentanti sindacali. "E' inqualificabile l'atteggiamento - ha spiegato il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, all'Ansa -. Non è pensabile calpestare così le prerogative della minoranza". Pittalis sarebbe stato poi protagonista di uno scontro a muso duro davanti alla sala stampa col capogruppo del Pd Pietro Cocco. "Avete finito con questo atteggiamento", ha gridato, "non si è mai vista questa situazione, siete finiti voi", ha replicato Pittalis. Oggetto del contendere, ancora la mancata possibilità data all'opposizione di poter interloquire con i sindacati. Dopo un chiarimento, l'opposizione è rientrata nell'aula della Commissione, dove questa mattina verrà ascoltato l'assessore della Sanità, Luigi Arru. "Nell'audizione non c'è un dibattito e nell'ufficio di presidenza, dove è presente anche l'opposizione, era stato concordato di contingentare i tempi e di non effettuare dibattito - spiega all'Ansa il presidente del parlamentino, Raimondo Perra (Psi) - stavo spiegando questo e stavo per dare la parola all'onorevole Pittalis, quando ha alzato la voce e ha lanciato i fogli che aveva in mano". "Mentre cerchiamo di portare avanti una riforma necessaria per rimettere a posto la sanità in Sardegna - aggiunge Cooco (Pd) - il centrodestra fa la parte del reazionario, volendo lasciare le cose come stanno e facendo lievitare i costi". "Non solo registriamo questo atteggiamento che non si è mai visto da parte della maggioranza - sostiene Giorgio Oppi, leader dell'Udc - ma questa normativa va contro lo stesso Patto della Salute siglato anche dalla Regione, perché crea nuove sovrastrutture come l'agenzia per l'emergenza-urgenza e la centrale unica per gli acquisti". "Ci continuano a presentare leggi senza copertura finanziaria - aggiunge Christian Solinas (Psd'Az) - ora per le Case della Salute servirà trovare 93 milioni di euro". Punta il dito contro il presidente Perra, il consigliere Fi Edoardo Tocco: "E' capitato anche altre volte che il presidente abbia agito di sua sponte senza coinvolgere l'ufficio di presidenza e questo non è accettabile".

I capigruppo del centrodestra si sono anche recati dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, per chiedere "il rispetto delle regole e dei ruoli".

I SINDACATI - Nei giorni scorsi i sindacati avevano manifestato perplessità sull'accorpamento delle Asl, dubbi sull'efficacia della razionalizzazione dei servizi nei territori e poca fiducia nella creazione di una nuova direzione generale per l'Azienda regionale emergenza-urgenza (Areu). "La riforma presentata è solo un'impronta, ma presenta moltissime zone d'ombra - dice Davide Paderi, segretario regionale della Funzione pubblica della Cisl - ci preoccupa quello che c'è, ma anche quello che non c'è, cioè il disegno sulla nuova riorganizzazione delle Asl". "E' una proposta estremamente limitata - sostiene Nino Cois segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil - manca una visione d'insieme sul piano sanitario regionale. Non si può affrontare il tema della sanità senza una riforma complessiva ma solo con piccoli tasselli come si vuol fare oggi, perché si rischia di non rispondere ai bisogni dei cittadini". Per Alfredo Schirru, segretario regionale della Uil-Fpl, "sono forti e numerose le perplessità. Siamo contrari all'accorpamento delle Asl e l'Areu dovrebbe essere pensata solo come un coordinamento assessoriale del servizio 118 e non come una direzione generale. Inoltre gli ospedali di comunità che vanno bene, se prima si mette mano al potenziamento della medicina sul territorio". Susanna Montaldo, segretaria della Cosmed, mette in guardia sull'Accorpamento degli ospedali: "L'accenno viene proposto nella relazione alla legge, ma poi non si capisce come dovrebbe essere fatto, e poi sulle case della salute occorre capire se la Regione aiuterà i Comuni a sostenerle, visto che sono previsti i cofinanziamenti degli enti locali".
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