Servitù millitari, il resoconto di Pigliaru"Serve trasparenza nei poligoni sardi"
Si è aperta in Consiglio regionale la seduta dedicata alle dichiarazioni del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulle servitù militari dopo l'audizione in Parlamento.In apertura del suo intervento, Pigliaru ha ribadito il rispetto della Giunta per le Forze Armate e l'importanza delle servitù militari per la sicurezza nazionale. "Ciò che però la Sardegna non può non ricordare è la sproporzione del contributo pagato dall'Isola all'esigenza di difesa. La Sardegna - ha ricordato il presidente - cede 30mila ettari del suo territorio al demanio militare, i poligoni di Perdasdefogu e Teulada sono i più vasti d'Europa. Serve un riequilibrio interregionale".
Nel suo intervento Pigliaru ha invocato più "trasparenza e conoscenza nei poligoni sardi". Per il presidente della Regione è urgente avviare attività di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica delle aree soggette a servitù militari. Da definire anche l'istituzione di osservatori permanenti l'ambiente e la salute dei cittadini. "Si tratta di una richiesta non negoziabile - ha affermato Pigliaru - è un'esigenza non solo per i cittadini ma anche per le imprese. Senza certezze non c'è futuro per il turismo e per l'agroalimentare".
Secondo il presidente della Regione, è arrivato il momento di rivedere tutta la questione. "Per lo Stato - ha detto - avere una servitù di seimila o tredicimila ettari non fa differenza. Il risultato è che quando si parla di spending review si prende in considerazione la riduzione di aerei, carri armati etc. C'è solo una voce di costo che non si riduce: la dimensione delle servitù militari: Il numero di ettari soggetto a servitù rimane costante. La Regione -ha annunciato Pigliaru - proporrà uno studio internazionale sulle servitù militari basato su standard riconosciuti a livello globale"
Pigliaru ha ricordato in Aula le dichiarazioni del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e la disponibilità dello Stato "a restituire alla Sardegna le aree militari considerate non strategiche per le Forze Armate". La Regione lavorerà per recuperare i territori e metterli a disposizione dei sardi. Pigliaru, al termine del suo intervento, ha informato il Consiglio della richiesta avanzata al Ministero: sospensione di tutte le attività militari nel periodo 1 giugno - 30 settembre. "Su questo punto il Governo ha mostrato disponibilità - ha detto il presidente - per noi si tratta di un passo impotante che produrrebbe immediati benefici per il settore turistico".