Marcia indietro della Sardegna sul Galsi, progetto da cui prende il nome anche la società nata per la realizzazione del metanodotto Algeria-Italia passando dall'Isola, il Galsi appunto. La Giunta, nella seduta di questa mattina ha infatti deliberato l'uscita della Sfirs, la finanziaria regionale, dal Consorzio. La Regione, svincolandosi dalle quote della società (11,5% del capitale), riscatterebbe così gli 11 milioni di euro investiti nella Spa.

ASSE CAGLIARI-ROMA - Lunedì 19, alle 13, l'assessore dell'Industria, Maria Grazia Piras, sarà al Mise per un tavolo specifico con il sottosegretario Claudio De Vincenti. Lo hanno annunciato la stessa esponente della Giunta insieme all'assessore della Programmazione, Raffaele Paci.

"Anche noi pretendiamo di avere il metano come in tutte le altre regioni italiane - ha spiegato Paci - Pretendiamo che Snam rete gas costruisca la dorsale. La tecnologia è andata molto avanti: oggi si parla di shale gas dagli Stati Uniti (con la frantumazione del sottosuolo), rigassificatori costieri e depositi per il gas compresso non liquefatto che viene trasportato con alcune navi. Ecco con l'uscita da Galsi - ha aggiunto l'assessore - studieremo con un advisor la situazione e il modo migliore per avere la metanizzazione della Sardegna". Giovedì 15, intanto, ci sarà un incontro con i gestori delle reti comunali che stanno realizzando i 37 bacini nell'Isola.
© Riproduzione riservata