"Queste elezioni rappresentano un pensiero politico profondo che guarda lontano, lontanissimo, fino agli Stati Uniti d'Europa". Lo ha detto Renato Soru, patron di Tiscali, ex presidente della Regione e ora candidato di punta del Pd nel collegio Isole per le prossime Europee aprendo questa sera a Cagliari la sua campagna elettorale. "Affrontiamo questa competizione consapevoli della complessità legata al collegio - ha ammesso riferendosi alla disparità di elettori tra la Sardegna e la Sicilia - Ma se vogliamo un deputato sardo possiamo votarlo. La nostra idea di Europa? Dell'Europa abbiamo bisogno. Vogliamo un'Europa più giusta. Non possiamo pensare che nelle difficoltà l'Italia possa decidere di mollare e di dire: fate voi, io non vengo più. Noi invece sappiamo che la nostra sorte è insieme agli altri. Ci credo con molta convinzione. La Grecia antica ha accelerato il declino quando le città hanno puntato sullo splendido isolamento". La scelta dell'euro? "Senza sarebbe stato un disastro - ha chiarito - casomai ci dobbiamo chiedere perché chi ci ha governato non ha sfruttato l'opportunità di risparmiare e poter utilizzare al meglio una montagna di soldi. E cosa succederebbe se si tornasse alla lira? Sarebbe una sfida con i giganti per le famiglie, i risparmiatori, le imprese. Non si può tornare indietro: le conseguenze sono inimmaginabili. La prospettiva nuova è quella di essere insieme una parte del mondo che si confronta con altre parti del mondo. Sono molto onorato di provarci". Soru ha quindi illustrato un nuovo concetto di indipendenza. "Oggi - ha spiegato - indipendenza significa essere alla pari insieme agli altri. Indipendenza dentro un ambiente più vasto, non dentro i confini del nostro giardino. La prospettiva della Sardegna è quella di dare un contributo per la creazione del nuovo Stato europeo".
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