Gigi Sanna, professore di greco in pensione convinto da alcuni suoi vecchi alunni a calarsi nel ruolo di candidato governatore della Regione per il Movimento Zona Franca, assicura grande riguardo per tutti gli avversari ma non risparmia nessuno degli altri cinque candidati. "Ugo Cappellacci (Centrodestra)? Un democristiano vecchio stile che fa l'occhiolino alla Chiesa. Francesco Pigliaru (Centrosinistra) invece è un'anima frida (fredda), un intellettuale sostenuto da altri intellettuali che dovrà fare i conti con i capibastone del suo partito e Mauro Pili (Unidos) uno che predica bene ma razzola male". Aprendo la campagna elettorale a Santa Giusta (Oristano) Gigi Sanna quasi ignora Pier Franco Devias (Fronte Indipendentista Unidu) ma ne ha per Michela Murgia: "le donne diffidano di lei", assicura ammettendo però che apprezza la sua campagna elettorale ricca di fantasia e di spettacolarità contro Cappellacci e Pigliaru. Con lei, spiega, potremmo anche trovare qualche forma di collaborazione. Del resto Cappellacci e Pigliaru sono anche i suoi avversari. Davanti alla sala del Centro civico di Santa Giusta affollata di militanti arrivati da tutta l'isola, Sanna parla di dimostrazione di forza del Movimento per far capire che la Sardegna ha bisogno di persone capaci e che c'è da battere il duopolio Pigliaru-Cappellacci. Sul programma del proprio partito non spende molte parole. Lascia parlare i suoi militanti e si affida ad alcune immagini choc della campagna elettorale che marcerà soprattutto sul web perché il Movimento Zona Franca non ha soldi per battage pubblicitari su quotidiani e tv. Sono le immagini molto dure, in un durissimo bianco e nero, che mostrano le sagome di uomini disperati che stringono fra le mani un cappio annodato meditando il suicidio, "un suicidio, è il messaggio che la Zona franca, portatrice di lavoro, dignità e benessere, potrebbe forse ancora scongiurare".
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